Piano nazionale della cronicità, dalla cura al prendersi cura

Nella gestione integrata della cronicità il paziente è al centro e il farmacista è chiamato a rispondere a più compiti: rilevare i fattori di rischio, promuovere la prevenzione e seguire il follow-up dei pazienti.

Del nuovo piano nazionale della cronicità, presentato a luglio dello scorso anno, e dell’impatto che le malattie croniche hanno sul nostro SSN e sulle nostre vite, si è parlato a Roma in occasione del Workshop Istituzionale Il paziente al centro – La gestione integrata della cronicità.

A fare il punto per Farmacia News sulla figura del farmacista all’interno del piano sono stati Paola Pisanti – direzione generale della programmazione sanitaria – e Massimo Casciello – direttore generale, direzione generale della digitalizzazione, del sistema informativo sanitario e della statistica – del ministero della Salute.

“Sia il piano della cronicità che anche il piano nazionale diabete pubblicato qualche anno fa mette in evidenza il ruolo centrale di tutti gli interlocutori che partecipato al ruolo assistenziale del paziente cronico”, ha spiegato Pisanti, che ha anche ricordato come esista una direttiva europea a cui l’Italia ha poi risposto con un decreto in cui viene definito il ruolo del farmacista. “Un ruolo non solo nel marketing, ma anche come attore nel percorso assistenziale”.

La farmacia è, infatti, il primo luogo in cui un paziente accede e il farmacista “è importante nel primo momento di rilevazione dei fattori di rischio come anche successivamente nel percorso che riguarda sia le prestazioni che possono servire nell’ambito della prevenzione sia per il follow-up del paziente”. Indispensabile è l’integrazione, nel percorso assistenziale, con la figura del medico di medicina generale e del pediatra.

Al servizio dei pazienti cronici arriveranno le nuove tecnologie che avranno il compito di garantire la continuità dell’assistenza e l’aderenza del paziente alla terapia. Anche in questo ambito il ruolo del farmacista “è fondamentale”, come sottolinea Casciello. “La farmacia, i Medici di Medicina Generale e il quarto settore dovranno integrarsi per offrire elementi di concentrazione dei pazienti che dovranno essere assistiti a livello domiciliare. Il ruolo di tutti i soggetti dovrà essere ripensato dal punto di vista organizzativo e di logica e questo implica linee guida di comportamento condivise, stesse informazioni e stessi mezzi per tutti”. Avere una farmacia che possa erogare diverse prestazioni è un elemento che risulterà quindi fondamentale per aumentare sempre di più “l’integrazione nel territorio e aumentare il livello di presenza del SSN nel territorio”.