Farmacie online inglesi sanzionate dall’ente regolatorio

L’ente regolatore inglese Care Quality Commission ha dovuto sanzionare quattro farmacie online che avevano dispensato farmaci soggetti a prescrizione senza gli adeguati accertamenti dell’identità del richiedente, con verifiche della durata di pochi secondi e senza comunicare eventuali irregolarità delle richieste, per esempio ripetizioni della prescrizione, al medico curante del cittadino che aveva richiesto la dispensazione.

È quanto riporta l’ultimo numero del British Medical Journal in quanto questo tipo di comportamento anche in Gran Bretagna, dove sono ammesse le dispensazioni di farmaci soggetti a ricetta tramite una prescrizione telematica, deve garantire le condizioni di sicurezza indispensabile per i cittadini.

“L’uso di Internet può senz’altro agevolare il paziente nell’accesso alle prestazioni sanitarie, ma occorre fare in modo che si riproducano le stesse condizioni di sicurezza garantite dal contatto diretto con il medico o il farmacista. E occorre soprattutto che si proceda a un’integrazione delle informazioni sull’uso del farmaco nella storia clinica del paziente come previsto dallo schema del Fascicolo sanitario elettronico”, dice il presidente della Fofi, senatore Andrea Mandelli commentando quanto emerso in Inghilterra a proposito dell’attività di queste farmacie-cliniche virtuali.

Le irregolarità rilevate hanno coinvolto farmaci particolarmente delicati come antiasmatici e analgesici oppioidi. 

“È evidente che l’esistenza dell’e-commerce non possa essere ignorata”, conclude Mandelli, “così come la possibilità di interazione con medici e farmacisti attraverso Internet ma, come ha dichiarato la stessa presidente del Royal College of General Practitioners Helen Stokes-Lampard, non si può non mettere in campo un sistema di controlli che permetta di stabilire con certezza l’identità del paziente e soprattutto una comunicazione puntuale con il medico curante. C’è il rischio che mentre si sta cercando di costruire una rete che si prenda carico del paziente sul territorio, mettendo in comunicazione i diversi protagonisti del processo di cura, sia proprio la rete di Internet a costituire un circuito “autonomo” che può interferire con l’aderenza alla terapia, con la farmacovigilanza e, in una parola, con la sicurezza dell’uso del farmaco. Quella che il farmacista in carne e ossa garantisce da sempre”.