I farmaci equivalenti superano per la prima volta i branded sul mercato UE

Per la prima volta i farmaci equivalenti hanno superato i farmaci branded, rappresentando il 62% dei medicinali dispensati sul mercato europeo, con un impatto sui budget sanitari complessivi dell’Unione pari al 4%. Il dato, emerso dal rapporto “Global Healthcare Trends and Outlook“, è stato presentato da Alan Sheppard (Principal Thought leadership di QuintilesIMS) in occasione delle conferenze congiunte delle associazioni europea e mondiale delle aziende produttrici del comparto a Lisbona.

Secondo il Rapporto QuintilesIMS, il 34% della spesa farmaceutica globale afferisce a cinque aree terapeutiche: oncologia (21%), diabete (16%); patologie autoimmuni (15%); dolore (3%); respiratorio (5%). In questo scenario, le due aree da monitorare con maggiore attenzione sono quella dei farmaci biologici, che già oggi totalizzano un mercato globale da 250 miliardi di dollari, e quella dei farmaci equivalenti, che stanno vivendo un’inequivocabile avanzata a livello planetario. Secondo le stime, entrambe le aree sono destinate a un’ulteriore crescita entro il 2021.

«L’avanzata sul mercato dei farmaci equivalenti è dovuta a diversi fattori, tra cui la capacità di creare maggiore accesso, gli incentivi per gli operatori sanitari, il co-payment ed il trend delle scadenze brevettuali. Per ottenere un mercato ancora più efficiente sono comunque necessarie politiche adeguate capaci di indirizzare domanda e offerta, oltre a efficaci strumenti di comunicazione capaci di far crescere la consapevolezza sul valore comparto», ha spiegato Sheppard.

Anche i farmaci biosimilari saranno inevitabilmente coinvolti nel percorso di compensazione necessario a garantire sostenibilità all’assistenza farmaceutica. A tal proposito, le associazioni dei produttori hanno espresso le loro preoccupazioni in merito alle misure aggressive sui prezzi «che sempre più spesso sono adottate in molti paesi europei senza alcun dialogo con l’industria». Un recente report dell’Economist Intelligence Unit ha infatti sottolineato come «politiche di prezzo insostenibili accrescono massicciamente il rischio di gravi carenze sul mercato degli equivalenti», riducendo l’accesso alle cure per la popolazione mondiale.

«La necessità di medicinali di qualità accessibili rimane chiave per la sostenibilità dei sistemi sanitari europei e le misure di riduzione dei prezzi dei medicinali non sono la soluzione per ridurre i costi. L’obiettivo ultimo deve essere l’efficienza dell’assistenza sanitaria: per questo farmaci equivalenti e biosimilari devono rimanere al centro di tutte le politiche di efficientamento dei sistemi sanitari universalistici», ha concluso Sheppard.