Nencioni: dossier consegnati, attendiamo Aic dei medicinali omeopatici

Silvia Nencioni, Ad Boiron Italia: «Lavoravamo da anni sui dossier registrativi. È stato molto faticoso e laborioso per tutte le aziende del comparto, sia in termini di tempo che di costi effettivi; abbiamo dovuto depositare centinaia di dossier dei nostri medicinali già in commercio in un periodo sicuramente ristretto, con l’obiettivo di ottenere l’AIC»

Entro il 30 giugno scorso le aziende del comparto omeopatico dovevano presentare i dossier di registrazione all’AIFA, che a sua volta, avrà tempo fino a dicembre 2018 per valutarli e assegnare le AIC.

Silvia Nencioni, Ad Boiron Italia: «Lavoravamo da anni sui dossier registrativi. È stato molto faticoso e laborioso per tutte le aziende del comparto, sia in termini di tempo che di costi effettivi; abbiamo dovuto depositare centinaia di dossier dei nostri medicinali già in commercio in un periodo sicuramente ristretto, con l’obiettivo di ottenere l’AIC»

Questo passaggio è stato fondamentale per poter mantenere in commercio i medicinali omeopatici. Ora che la prima fase di questo iter è terminata, Silvia Nencioni, Ad e presidente di Boiron Italia, ha espresso un commento soddisfatto per il risultato raggiunto: «Dopo anni di continue proroghe, finalmente qualcosa si è mosso. Sono 20 anni che lavoro per Boiron Italia e da allora ho vissuto in prima persona il processo di regolarizzazione: le aspettative e poi la frustrazione perché ogni volta non era mai quella buona. Nel mentre però, noi come azienda siamo andati avanti nel nostro progetto. Quando sono entrata in Boiron era impensabile immaginare che gli omeopatici entrassero a pieno titolo negli ospedali per esempio. Oggi In Italia questi farmaci sono sempre più utilizzati anche in ambito ospedaliero e con ruoli di tutto rispetto. Penso al supporto che possono dare in oncologia, dove vengono impiegati per diminuire gli effetti collaterali di chemioterapici e radioterapici, rendendo molto meno invasivi i trattamenti convenzionali necessari».

Quello per cui sono state gettate le basi in Italia con questa attività in Francia è accaduto tempo prima.

«Qualcosa che in Francia accade sin dalla presidenza di Mitterand con il Progetto Cancro», spiega Nencioni, «ma che in Italia, pareva un obiettivo quasi impossibile. Il processo di registrazione degli omeopatici rappresenta quindi una tappa importante della legittimazione di questi farmaci, soprattutto nel nostro paese appunto, in cui sono spesso accusati di non dare le stesse garanzie di quelli che vengono comunemente chiamati farmaci “convenzionali”.

Lavoravamo da anni sui dossier registrativi. È stato molto faticoso e laborioso per tutte le aziende del comparto, sia in termini di tempo che di costi effettivi; abbiamo dovuto depositare centinaia di dossier dei nostri medicinali già in commercio in un periodo sicuramente ristretto, con l’obiettivo di ottenere l’AIC, andando così finalmente oltre la semplice “notifica” grazie a cui gli omeopatici hanno potuto “sopravvivere” in una terra di mezzo in tutti questi anni».

La prospettiva è, quindi, che i medicinali omeopatici entreranno nel prontuario farmaceutico nazionale dal 2019.

«Questa regolarizzazione sta dando e darà sicuramente fastidio a chi contesta questi medicinali, a chi li chiama ancora “preparati” in senso dispregiativo», sottolinea l’Ad di Boiron Italia, «a chi spende il suo tempo in una battaglia ideologica contro l’omeopatia.

«Intanto, guardiamo ai fatti. La Francia da circa 50 anni annovera gli omeopatici tra i medicinali rimborsati; di recente, in Germania, la “Farmindustria tedesca” ha dichiarato di sostenere l’omeopatia come terapia efficace per i pazienti, a volte anche come medicina di prima scelta, mentre in Svizzera, dal 1 agosto, entrerà in vigore a tempo indeterminato la nuova legge sulla rimborsabilità delle Medicine Non Convenzionali.

Siamo pronti per la nostra prossima battaglia: spero si possa lavorare insieme alle istituzioni per sbloccare un’anomalia tutta italiana: la mancanza di indicazioni terapeutiche sul foglietto illustrativo dei medicinali omeopatici “specialità”; a nostro parere un fatto davvero molto penalizzante per il paziente, a cui sono negate informazioni fondamentali per la sua salute».