In crescita le richieste di assistenza privata per i malati di Alzheimer

La Lombardia guida la classifica per regione delle richieste di assistenza privata per i malati di Alzheimer, con una spesa media annua per famiglia di quasi 15 mila euro e 1.450 ore richieste. Seguono l’Emilia-Romagna (12.300 € di spesa media, 1.610 ore richieste), la Liguria (11.700 €, 985 ore), il Veneto (10.700 €, 1.345 ore) e il Piemonte (8.650 €, 854 ore).

Alzheimer

In tutti i casi, il poco tempo dei familiari (circa il 45% dei richiedenti sono lavoratori autonomi), la mancanza di competenze tecniche unita alla necessità di attivare il servizio nel minor tempo possibile e la mancanza di aiuto da parte dei servizi assistenziali comunali e/o dalle aziende sanitarie locali sarebbero alla base dei dati elaborati dalla rete nazionale Progetto Famiglia Network“Anche quando il paziente ha diritto, o gli vengono riconosciute delle ore da parte delle istituzioni, spesso non sono sufficienti (in genere viene erogata massimo 1 ora al giorno, anche nei casi più gravi) e i privati vengono chiamati per integrare il ‘monte ore’”, ha spiegato Francesco Lorenti, Ceo del Network. Secondo Lorenti, la situazione è molto cambiata rispetto all’inizio delle attività della rete da lui fondata nel 2010, quando l’assistenza privata era un fenomeno più rilevante tra le fasce di reddito medio-alte, mentre oggi le richieste provengono anche da pensionati o da famiglie a basso reddito. Richieste che in molti casi si riferiscono solo a interventi di breve durata, focalizzati sull’igiene personale dell’assistito o sull’aiuto durante i pasti. Nella metà dei casi, secondo i dati di Progetto Famiglia Network, i soggetti coinvolti vengono assistiti dai figli, nel 38% il supporto è fornito da una badante.

In Italia sono 600 mila i malati di Alzheimer, destinati ad aumentare a causa dell’invecchiamento della popolazione. Il costo medio annuo per paziente è pari a 70 mila euro, riporta la terza ricerca realizzata dal Censis con l’Associazione italiana malattia di Alzheimer(Aima). Secondo i dati dell’ultimo Rapporto Mondiale Alzheimer 2015 elaborato dalla Federazione Alzheimer Italia, i costi diretti per l’assistenza superano gli 11 miliardi di euro, di cui il 73% è a carico delle famiglie. Negli ultimi anni l’assistenza è sempre più informale e privata: secondo il rapporto, il numero dei pazienti seguiti da una Unità Valutazione Alzheimer o da un centro pubblico (56,6%) è diminuita del 10% rispetto al 2006. È scesa anche la percentuale di pazienti che accedono ai farmaci specifici per l’Alzheimer: dal 59,9% al 56,1%.