Grillo dichiara che serve una riforma complessiva del sistema farmacie e parafarmacie

A margine della visita allo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze, la ministra Grillo ha registrato un messaggio video sul suo profilo Facebook in cui è tornata a parlare di farmacie e parafarmacie. Dopo aver elogiato il sito produttivo fiorentino e aver ricordato il suo interessamento al caso del pronto soccorso in cui i medici hanno dovuto arrangiarsi con del cartone in mancanza di gesso per steccare un arto fratturato, la ministra ha voluto citare una farmacista titolare di parafarmacia che le ha scritto per farle giungere “un appello molto accorato” sulla sua situazione.

ministra Giulia Grillo registra un video messaggio su Facebook su farmacie e parafarmacie

Grillo ha ammesso che stanno lavorando a quello che definisce un tema “molto grosso”.

“Un argomento”, prosegue nel messaggio, “sul quale bisognerebbe fare una riforma complessiva del sistema. Abbiamo già parlato di questo con i miei colleghi del M5s Pierpaolo Sileri al Senato e Marialuce Lorefice alla Camera e quindi avvieremo un confronto con tutte le parti interessate per cercare di arrivare a una soluzione condivisa e che non sia l’ennesimo rattoppo che è stato fatto fino a oggi”.

Cossolo: “Apprezzo la volontà di utilizzare il confronto”

La risposta dei rappresentanti di Sunifar e Federfarma non si è fatta attendere.

“Ho ascoltato con estrema attenzione le considerazioni del ministro Giulia Grillo e, come cittadino prima ancora che come presidente di Federfarma, apprezzo la volontà di utilizzare il confronto come metodo di approccio ai problemi per ricercare soluzioni condivise, in particolare su un tema riconosciuto come delicato dallo stesso Ministro”, ha affermato Marco Cossolo.

“Affrontare il tema delle parafarmacie era già previsto nel programma con cui mi sono candidato alla guida di Federfarma. E l’attuale nuova dirigenza della Federazione già nella scorsa legislatura aveva avviato il confronto con le molteplici sigle dei colleghi che operano nelle parafarmacie: con alcune avevamo trovato punti in comune, con altre meno. Nonostante ciò resto convinto che solo mantenendo vivo il filo del dialogo si possono trovare soluzioni soddisfacenti e durature”, ha aggiunto il presidente Federfarma.

Pagliacci: bisogna tenere conto dei colleghi più fragili

“È necessario arrivare a una soluzione strutturale”, ha precisato Silvia Pagliacci, presidente Sunifar, “che tenga conto di tutti i soggetti e non penalizzi i colleghi più fragili, a partire dai titolari di farmacie rurali e di farmacie rurali sussidiate che sopravvivono con un numero molto ristretto di utenti, in attesa di potersi, col tempo, spostare in sedi migliori, una possibilità prevista dalla legge per ricompensare i sacrifici di anni trascorsi in una sede disagiata.

“Ci sono sedi farmaceutiche dove non vuole andare nessuno perché non sono remunerative”, ha concluso Pagliacci. “In Umbria recentemente, a Monteleone di Spoleto, una farmacia ha chiuso perché non poteva più sopravvivere e il sindaco si è ritrovato senza il servizio farmaceutico mentre la popolazione ha dovuto sopportare gravi disagi. Non è un caso unico ed esistono in tutta Italia molte situazioni di difficoltà che non emergono all’opinione pubblica finché la popolazione non rimane senza la farmacia”.

La lettera del sindacato Libere Parafarmacie Italiane

È di pochi giorni fa, intanto, il comunicato di Ivan Giuseppe Ruggiero, presidente di Lpi, in relazione alla missiva sugli ultimi dati della spesa sanitaria indirizzata alla ministra della Salute Giulia Grillo e al ministro del Lavoro e Sviluppo Economico Luigi di Maio.

Il presidente di Lpi, che rappresenta circa 600 farmacisti titolari di parafarmacia, ha perorato la causa delle parafarmacie puntando sui conti del Ssn e sulla spesa privata dei cittadini.

“La capacità assistenziale del Servizio Sanitario Nazionale si è ridotta”, ha sottolineato Ruggiero, “e si è dunque registrato un inesorabile arretramento del finanziamento pubblico alla sanità che ha costretto i cittadini ad attingere alle proprie tasche per accedere alle cure o nel peggiore dei casi li ha costretti a rinunciare a curarsi”.

“Alla luce dei dati che sono emersi da pochi giorni, quindi mi sembra chiaro che una riforma del nostro settore farmaceutico è oramai ineluttabile”, ha dichiarato  Ruggiero e ha aggiunto: “In questo momento così difficile del nostro Paese, guardando questi dati, come anche quelli dell’occupazione della nostra economia e le difficoltà delle famiglie Italiane, non possiamo fare altro, come Lpi, che appoggiare e sollecitare il Governo a porre rimedi nell’immediato, come liberalizzare i farmaci di fascia C, attraverso l’emanazione di un decreto ad hoc”.

Secondo Ruggiero questo provvedimento porterebbe a un risparmio sulle spese sanitarie degli italiani di circa 900 milioni di euro, l’apertura di circa 400 nuove aziende e la possibilità di 6000 nuovi posti di lavoro.

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