I farmaci influenzano le caratteristiche dei batteri intestinali

L’assunzione anche saltuaria di farmaci può influenzare il microbioma intestinale. Per la prima volta uno studio ha analizzato l’effetto sulla flora intestinale di un gruppo eterogeneo di medicinali. Il microbiota intestinale è costituito da batteri, virus e organismi eucarioti unicellulari che convivono pacificamente all’interno dell’organismo umano: il genoma del microbiota prende il nome di microbioma.

Nello studio, recentemente pubblicato sulla rivista Nature, i ricercatori sono andati a vedere in che modo 1.079 farmaci, di cui 156 antibatterici, 88 anti-infettivi e 835 farmaci appartenenti a classi diverse come antidiabetici, antipsicotici, antiacidi ecc., inducessero una variazione di densità batterica nel tempo, su apposite piastre di coltura. In questo modo sono riusciti a individuare i farmaci ad attività anticommensale e per questo capaci di influenzare negativamente il microbioma intestinale.

Gli antibatterici, naturalmente hanno evidenziato un’azione forte di contrasto nella proliferazione batterica: non è una novità che le terapie antibiotiche abbiano come effetto collaterale quello di alterare il normale equilibrio intestinale.

I risultati più sorprendenti sono arrivati dai medicinali appartenenti a classi diverse che nel 24% dei casi hanno inibito la proliferazione del microbiota. A questo punto gli studiosi sono passati dai test in vitro alla comparazione con i dati metagenomici disponibili e provenienti da ampie coorti di soggetti in trattamento proprio con i farmaci, da loro valutati in laboratorio. Ne è emerso che gli immunosoppressori, i chemioterapici, gli antipsicotici a causa di un meccanismo d’azione non completamente chiaro, producono sul microbioma intestinale effetti simili a quelli indotti dalle terapie antibiotiche. In questo modo si intuisce come anche farmaci diversi dagli antibiotici possono facilitare l’insorgenza di antibiotico resistenza, un fenomeno che se non si riuscirà ad arginare in tempi brevi, porterà a morire anche per infezioni banali, proprio come in era pre-antibiotica.