I farmaci e la capacità di guida

Le avvertenze di molti farmaci riportano la necessità di prestare molta attenzione durante la guida durante la loro assunzione, ma spesso la correlazione tra l’azione svolta dai farmaci e la capacità di guida è sottovalutata, per non dire ignorata, dai più. Eppure, molte sostanze (e anche molte malattie) possono alterare lo stato di attenzione di chi le assume, con il rischio di valutare in modo errato le situazioni che si verificano una volta al volante.

i farmaci alla guida

In alcuni casi, la presenza di una determinata malattia particolarmente invalidante o l’assunzione di certi farmaci possono anche impedire il rilascio o il rinnovo della patente. Basta, infatti, un momento di distrazione per non vedere una persona che attraversa la strada, un ciclista o un semaforo rosso: l’incidente è dietro l’angolo. Un documento che ripercorre i punti importanti per la sicurezza alla guida è stata predisposto dalle Farmacie comunali di Reggio Emilia e pubblicato su Informazione sui Farmaci; ne riassumiamo i punti principali.

Le sostanze e le patologie invalidanti che impediscono il rilascio della patente

Gli effetti più marcati di alterazione dell’attenzione sono in generale associati all’abuso di alcol e di sostanze stupefacenti – illegali (marijuana, hascisc, eroina, cocaina e amfetamine, ecstasy) e non – e psicotrope. Se nel caso degli alcolici la legge stabilisce limiti ben precisi all’assunzione, sorpassati i quali si diventa passibili di multe, fino al ritiro della patente e all’arresto per guida in stato di ebbrezza se fermati dalle forze dell’ordine e sottoposti all’alcol test, più difficile è prevenire gli effetti legati all’uso di sostanze stupefacenti e psicoattive. Forse non tutti sanno che le forze di polizia possono predisporre controlli di laboratorio sull’assunzione di questo tipo di sostanze anche per chi le assuma in modo del tutto lecito, sotto prescrizione medica per la cura di una determinata problematica di salute. A questa categoria appartengono i farmaci contenenti sostanze oppiacee per il trattamento del dolore cronico, del tutto legali ma che possono sviluppare dipendenza e alterazione dello stato mentale in chi li assume. Tali farmaci prevedono sempre la prescrizione medica e contengono tra gli altri i principi attivi morfina, metadone, tramadolo o fentanile; lo stesso problema si applica anche ai prodotti ansiolitici a base di benzodiazepine. La capacità di guida può essere alterata anche da parte di farmaci con un marcato effetto sedativo, come ad esempio antidepressivi e antipsicotici, antiepilettici e alcuni antistaminici usati per trattare le allergie o il vomito indotto da movimento. La contemporanea assunzione di alcol potenzia gli effetti di alterazione dello stato d’attenzione e della capacità di guida di tutte le sostanze stupefacenti e psicotrope.

Oltre che la dipendenza da sostanze da abuso, anche la presenza di particolari patologie potrebbe impedire – o limitare nel tempo – il rilascio della patente, per il quale è sempre necessario passare l’apposita visita medica preliminare. Tra le principali problematiche che possono portare alla negazione della patente vi sono problemi alla vista, patologie cardiache ed endocrine gravi, diabete in trattamento insulinico, malattie del sistema nervoso centrale e patologie psichiatriche, insufficienza renale cronica. L’elenco completo delle patologie invalidanti per la guida è riportato nell’Allegato II del Regolamento di esecuzione del Codice della Strada.  Tale Allegato è stato recentemente modificato per quanto riguarda le malattie del sangue dal DPR n. 139 del 10 luglio 2017, in vigore dal 6 ottobre 2017.

I problemi dei pazienti diabetici

Il pericolo principale per chi soffre di diabete e si trova alla guida è legato a una possibile crisi ipoglicemica, in seguito alla quale si potrebbe avere una perdita di coscienza che potrebbe innescare un incidente. I livelli di glucosio nel sangue sono regolati dall’assunzione dell’insulina o di altri farmaci come le sulfaniluree (es. glimepride) e le glinidi (repaglinide), ma basta una modifica nella corretta alimentazione o l’assunzione di dosaggi errati del farmaco per aumentare il rischio di una crisi. In sede di visita medica per la patente, i pazienti diabetici devono presentare un certificato non anteriore a tre mesi del medico diabetologo che li ha in cura, basato sugli esiti di precisi esame di laboratorio e strumentali (si veda qui come esempio quanto richiede la Ulss 8 Berica di Vicenza). In caso di rischio elevato, la decisione sulla l’idoneità o meno per la concessione della patente è affidata dalla Commissione medica locale.

I dati di un’indagine sul campo

Anche i farmaci antinfiammatori e quelli ipertensivi possono ridurre la capacità di guida, e deve essere quindi essere prestata molta attenzione al loro utilizzo. I segnali di allerta mentre si guida includono la comparsa di sonnolenza, debolezza, capogiri e vertigini, disturbi alla vista o difficoltà di concentrazione. In questi casi è sempre opportuno rinunciare a guidare, e rivolgersi al medico per valutare una modifica del dosaggio o la sostituzione del farmaco.

Uno studio da poco pubblicato su Journal of studies on alcohol and drugs Ha analizzato i dati del 2013–2014 National Roadside Survey (NRS) condotto sulle strade degli Stati Uniti per verificare quanti conducenti avessero ricevuto indicazioni sul potenziale impatto dei farmaci sulla capacità di guida e sulla percezione del rischio. Il 19,7% dei 7.405 conducenti intervistati ha segnalato di aver fatto uso di farmaci su prescrizione potenzialmente in grado di alterare la capacità di guida nei due giorni precedenti il sondaggio, di cui il 78,2% erano farmaci prescritti in modo specifico. I possibili pericoli per la guida sono stati segnalati ai pazienti – dal medico prescrittore o dal foglietto informativo del prodotto – soprattutto nel caso di farmaci sedativi, narcotici e soppressori della fame contenenti anfetamine (segnalazione in oltre l’80% dei casi). I maggiori problemi con la capacità di guida sono stati segnalati in relazione all’uso di sonniferi (79,4%), morfina e codeina (72,6%), anfetamine per favorire la dieta (69,8%) e rilassanti muscolari (69,6%). Un andamento simile è stato osservato anche nelle percentuali che indicano la propensione a causare un incidente e la conseguente probabilità di arresto e condanna.

La Food and Drug Administration ha anche recentemente emanato una linea guida per assistere le aziende farmaceutiche nella valutazione degli effetti sulla capacità di guida dei nuovi farmaci in sviluppo, che fornisce indicazione sulla informazioni farmacologiche, tossicologiche, epidemiologiche e comportamentali da raccogliere a tal fine.