In calo il numero delle rapine in farmacia

L’anno che si è chiuso da poco ha visto una diminuzione del 35% del numero di rapine in farmacia, almeno per quanto riguarda il territorio lombardo. I dati provengono da Federfarma Milano, l’associazione lombarda fra titolari di farmacia e sono frutto dell’intensa collaborazione tra l’Associazione stessa e le Forze dell’Ordine.

I dati relativi a Milano e provincia

Le 874 farmacie associate di Milano, Monza e relative province hanno subito nel 2017 73 rapine, contro le 117 del 2016. Va però anche segnalato come, a fronte del calo numerico, sia per contro aumentata la violenza dei rapinatori, che hanno fatto ricorso alle armi da fuoco nel 30% dei casi (rispetto al 26% del 2016) o da taglio (47% dei casi, vs. il 35% dell’anno precedente).
Di solito i rapinatori sono uomini che agiscono da soli, quasi sempre nelle ore serali e col volto semiscoperto – segnala l’Associazione – per poi fuggire a piedi dal luogo del reato.
Negli ultimi anni a Milano si contava una rapina al giorno in farmacia – ha commentato la presidente di Federfarma Lombardia, Annarosa Racca -. Di questo calo dobbiamo dare merito al lavoro delle Forze dell’Ordine e della Questura di Milano. Ormai da diversi anni si è instaurata una intensa collaborazione tra la nostra Associazione e gli uffici delle Forze dell’Ordine preposti alle indagini sulle rapine negli esercizi commerciali, tanto da arrivare ad organizzare corsi per i dipendenti di farmacia su come gestire il post-rapina e la raccolta delle prove”.

Raccolta che fa sempre più spesso ricorso nuovi metodi di indagine più sofisticati e tecnologici, come ad esempio il sistema di intelligenza artificiale KeyCrime, un software ideato da due poliziotti dell’Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico della questura di Milano che analizza i dati statistici relativi alle rapine avvenute in città per predire la ricorrenza di nuovi atti criminosi. Il sistema è stato sperimentato per due anni nella città di Milano rispetto alle rapine seriali commesse contro esercizi commerciali. Il ricorso ai nuovi metodi d’indagine ha permesso di rendere sempre più efficaci le indagini di Polizia e Carabinieri, ha anche sottolineato Annarosa Racca, “rendendo gli arresti sempre più rapidi e potendo addebitare ai rapinatori seriali numerose rapine”.

Il quadro a livello nazionale

Il Rapporto sulla criminalità predatoria dell’osservatorio intersettoriale Ossif, pubblicato a dicembre 2017 riporta i dati delle rapine in farmacia a livello nazionale relativi all’anno 2016, il terzo consecutivo di calo degli eventi criminali nelle farmacie italiane. Il calo delle rapine rispetto al 2015 è stato dell’11% (per un totale di 825 casi nel 2016) e del 34,3% rispetto al 2013, anno che ha rappresentato un picco massimo (1.256 attacchi). L’osservatorio Ossif è stato creato dall’Associazione banche italiane e partecipato da Federfarma, Assovalori, Confcommercio, Federazione italiana tabaccai, Federdistribuzione, Poste italiane, Unione petrolifera e Anie Sicurezza.
Secondo i dati del rapporto, il numero delle rapine in farmacia è minore di quello relativo agli altri esercizi commerciali (4.836 casi nel 2016) e agli esercizi pubblici (1.353 attacchi). Il settore farmacia si colloca al secondo posto per indice di rischio dopo la moderna distribuzione (numero di rapine ogni cento punti operativi, rispettivamente 4,4 vs. 12,9). La Lombardia è risultata nel 2016 la regione con l’indice di rischio più elevato (nove rapine ogni 100 farmacie) anche a causa di un deciso incremento degli assalti rispetto all’anno precedente (+20%). Al secondo posto si è collocata la Sicilia, con un indice di rischio di 8,5 e al terzo il Lazio (indice di rischio 8) seguito dalla Campania (4,7).
A livello provinciale il primato di provincia più colpita è di Milano (207 rapine, +44% rispetto al 2015), seguita da Roma con 116 (vs. 179 del 2015), Palermo con 75 (vs. 56 nel 2015), Napoli con 70 (vs. 57) e Torino con 52 (vs. 91).

Migliora la sicurezza per le farmacia romane

Il netto miglioramento registrato a Roma si spiega con il forte investimento che abbiamo voluto fare sulle risorse umane. Mentre Poste e Confcommercio puntano soltanto sulla tecnologia, noi lavoriamo anche con le persone, ossia questori e prefetti, così come comandanti e agenti delle forze di sicurezza. E a Roma siamo stati i primi ad avere installato un sistema di videosorveglianza che controlla anche l’esterno delle farmacie, in deroga alle norme sulla privacy e utile per le infoinvestigazioni”, ha spiegato il delegato nazionale alla sicurezza di Federfarma, Umberto Paolucci.
A Roma e provincia la diminuzione del numero di reati rispetto all’anno precedente è stata del 35% nel 2016 rispetto all’anno precedente, secondo i dati della locale rappresentanza di Federfarma.
Un “grande risultato” risultato che secondo Federfarma Roma è derivato dall’assiduo lavoro svolto dalla commissione Sicurezza in collaborazione con i vertici della Questura e dei carabinieri e alla particolare attenzione sul fronte investigativo e processuale data dai magistrati romani a questo tipo di reati.
Federfarma Roma conferma dal suo sito quanto decisivi siano risultati essere i sistemi di videosorveglianza installati nelle farmacie su raccomandazione delle forze dell’ordine, spesso collegati alle loro centrali operative, che hanno in molti casi permesso l’individuazione e l’arresto dei criminali. Numerosi sono stati anche gli interventi che hanno consentito alle forze dell’ordine di arrestare i criminali in flagranza di reato senza compromettere l’incolumità di farmacisti e clienti, segnala Federfarma Roma, che invita anche i titolari a segnalare sempre in modo tempestivo all’Associazione ogni rapina subita, inviando anche copia della denuncia presentata. “Tali informazioni consentono di monitorare attentamente il fenomeno e possono aiutare polizia e carabinieri a individuare le farmacie da sottoporre a particolare sorveglianza perché più esposte”, si legge nella nota di Federfarma Roma.