Inalme ospita gli studenti del dipartimento di Economia e Impresa dell’Università degli Studi di Catania

È sempre più stretto il legame tra Inalme e l’ateneo di Catania, dopo che l’azienda ha dimostrato di cogliere di buon grado l’opportunità di affiancarsi, con le proprie esperienze e aspettative, al mondo accademico. Le iniziative vertono su due fronti. Da una parte la possibilità per gli studenti di frequentare stage aziendali e di sperimentare una formazione on the job, necessaria a comprendere dinamiche aziendali complementari al background nozionistico acquisito durante gli studi. Dall’altra sostenendo la realizzazione di seminari d’informazione e formazione nella propria sede. Proprio come accaduto lo scorso marzo, quando, presso la sala conferenze di Inalme a Catania, si è tenuto il seminario professionalizzante intitolato “L’internazionalizzazione delle imprese e le lingue straniere” organizzato dalla professoressa Veronica Benzo, responsabile dell’area lingue del Dipartimento di Economia e Impresa dell’Università di Catania. Protagonisti dell’incontro sono stati gli studenti del secondo e terzo anno di Economia che stanno intraprendendo il percorso di export manager.

Gli studenti del secondo e terzo anno di Economia dell'Università di Catania presso la sede dell'azienda Inalme
Gli studenti del secondo e terzo anno di Economia dell’Università di Catania presso la sede dell’azienda Inalme

Secondo la catena del valore e nell’attuale realtà, basata sulla globalizzazione, una comunicazione efficace d’impresa contribuisce al suo successo. Il fenomeno della globalizzazione è tra i più pervasivi del nostro tempo in quanto influenza e caratterizza i sistemi socio-politici, le tendenze culturali, gli stili di vita e il comportamento degli attori economici; pertanto, il seminario, tenuto  dall’amministratore di Inalme, Fabio Impellizzeri, e dal direttore tecnico della società, Enzo Cicciarella, ha presentato gli aspetti fondamentali alla base dello sviluppo aziendale in riferimento al contesto in cui insiste e che contribuiscono  costruirne una specifica identità.

È stato illustrato il modello di innovazione dedicato alla produzione di integratori alimentari, cosmetici e dispositivi medici con l’utilizzo di supporti tecnologici avanzati e gestito attraverso processi conformi alle normative internazionali adottate: le norme di buona fabbricazione Gmp (Good Manifacturing Practice).

Il focus della presentazione è stato l’importanza della comunicazione come strumento di coesione per coltivare una rete di relazioni interne ed esterne valide per il raggiungimento di precisi obiettivi: conoscenza di procedure, informazione sui prodotti, notorietà e fiducia nel brand, aumento del fatturato.

L’adeguata cultura linguistica, intesa come acquisizione e non solo come apprendimento di una lingua straniera, di risorse che in futuro potrebbero far parte del team di lavoro si sposerebbe perfettamente con il modello di business incrementato dall’azienda presente su territorio nazionale e con una apertura su quello internazionale.

«Gli studenti sono rimasti particolarmente colpiti da come questa realtà locale sappia dare importanza non solo alla comunicazione esterna, ma anche alla comunicazione interna», è stato il commento della professoressa Benzo al termine della trattazione.