Integratori, farmacista al pari del medico come influencer

Trentadue milioni di italiani hanno usato in media 2,5 integratori nell’arco del 2016. A rivelarlo una ricerca condotta da Gfk Italy presentata durante la XVIII Convention FederSalus “Integratore alimentare: l’innovazione nell’healthcare”.

Convention FederSalus “Integratore alimentare: l’innovazione nell’healthcare”
Secondo lo studio di Gsk Italy a influenzare gli italiani nella scelta d’acquisto degli integratori, nel 35% dei casi, sono i medici e per un altro 35% sono i farmacisti/la farmacia

Lo studio

Sono stati intervistati oltre 6000 italiani maggiorenni per scoprire percezioni, comportamenti, usi e orientamenti rispetto agli integratori alimentari. Ne è emerso che ne fa uso circa il 65% della popolazione over 18, rappresentativa di tutte le fasce d’età, in misura lievemente maggiore le donne e le persone del nord Italia.

Per quali tipologie?

  • 36% usa prodotti per il rinforzo dell’energia;
  • 15% usa prodotti dell’area benessere;
  • 22% usa prodotti a scopo preventivo;
  • 29% usa prodotti per disturbi specifici.

Quali sono le percezioni circa l’utilità degli integratori?

  • 44% sostegno;
  • 22% naturalità e benessere;
  • 21% miglioramento delle performance;
  • 8% cura e rimedio.

Per il 70% degli intervistati sono sicuri ed efficaci e anche chi non li ha usati non ha un atteggiamento di chiusura o negatività, piuttosto non li ha adoperati per mancanza di percezione di bisogno.

Gli influencer sulla scelta degli integratori

Chi consiglia e orienta i consumatori? Secondo lo studio nel 35% dei casi sono i medici e in un altro 35% sono i farmacisti/la farmacia. Nel 16% dei casi gli amici. La farmacia ha un ruolo cruciale perché il 62% degli intervistati ha acquistato gli integratori alimentari lì. “Abbiamo un importante ruolo in questo mercato – ha sottolineato durante la giornata di lavoro promossa da FederSalus Marco Cossolo, presidente Federfarma. Dobbiamo essere garanti dei prodotti che consigliamo, chiedere sempre alle aziende le schede tecniche ed essere sicuri delle prove di efficacia. Il nostro compito è anche quello di monitorare un corretto utilizzo degli integratori alimentari, aiutando il cittadino a evitare interazioni con altre molecole che possono essere pericolose”.

Quello che appare necessario è andare verso una maggiore qualificazione del prodotto e in questo, chiude Cossolo, la farmacia ha un altro compito di grande importanza, ovvero “fungere da struttura di vigilanza”.

Della stessa opinione anche Andrea Carmagnini, membro Comitato Centrale Fofi, che sottolinea l’esigenza di una operazione culturalmente condivisa tra medici, farmacisti e impresa. “Il farmacista deve infatti lavorare secondo scienza e coscienza e il proliferare così veloce del mercato degli integratori alimentari richiede adeguata formazione da parte dei farmacisti per poter rispondere correttamente alle richieste e alle esigenze dei consumatori”. “Forse non siamo pronti?” si è domandato Carmagnini, che ha proprio ricordato una recente analisi sul tema portata avanti dalla Fofi da cui è emersa la necessità d’implementare nei corsi di laurea studi sulla nutraceutica e sugli integratori alimentari, che, ricordiamolo, sono oggi il secondo prodotto più venduto in farmacia.

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