Indicatori chiave di prestazione basati sul valore per l’incontinenza urinaria

L’incontinenza urinaria colpisce oltre 4 milioni di persone solo in Italia, soprattutto in età senile, e rappresenta un problema di particolare delicatezza nell’affrontare il rapporto con il paziente. Di questi temi si è discusso nel 7° Global Forum on Incontinence, che si è tenuto a Roma con la partecipazione di esperti di oltre venti paesi. A livello mondiale le persone colpite da incontinenza sono oltre 400 milioni, affiancate da 120 milioni di caregiver che se ne prendono cura in ambito familiare.

Consenso internazionale per quattordici nuovi KPI

I lavori hanno portato all’individuazione di quattordici nuovi indicatori chiave di prestazione (KPI) in grado di guidare la gestione quotidiana dell’incontinenza e migliorare gli standard assistenziali. Il tutto nell’ottica di puntare ad una “assistenza sanitaria basata sul valore”, in cui i fornitori vengano valutati e premiati in base alla verifica puntuale del rapporto tra i risultati sanitari ottenuti con i presidi da essi forniti e il costo di somministrazione degli stessi. Gli indicatori identificati includono valori clinici, economici e legati alla qualità della vita, partendo da KPI legati alle abilità, fino ad arrivare ai costi di ricovero derivanti da un’assistenza inadeguata della continenza.

Nell’ambito dei lavori è stato presentato lo studio “La misurazione dei risultati per migliorare la gestione dell’assistenza dell’incontinenza” promosso da Essity e condotto da un panel di esperti con il supporto del Global Strategy Group di KPMG. Studio che ha coinvolto oltre una sessantina di persone in rappresentanza delle diverse anime del problema, col fine di sviluppare una prima “lista estesa” di possibili KPI che meglio lo definiscano. Da questa è scaturito quindi l’elenco dei quattordici indicatori chiave di prestazione (KPI) mirati a guidare la gestione quotidiana dell’incontinenza e il miglioramento degli standard assistenziali.Age Platform Europe accoglie con favore i risultati di questo studio in quanto utile ispirazione per continuare a migliorare la qualità delle cure. Molte delle persone affette da questa patologia, infatti, devono dipendere da soluzioni per l’igiene personale per poter vivere una vita indipendente e dignitosa”, ha sottolineato il segretario generale di Age Platform Europe, Anne-Sophie Parent

In Italia un nuovo documento Stato – Regioni

Secondo le stime dell’Istat, in Italia il fenomeno dell’incontinenza è in continua crescita, visto anche il progressivo invecchiamento della popolazione (nel 2030 il 26% sarà rappresentato da over-65). Nel corso del convegno è stato presentato l’accordo stipulato dalla conferenza Stato – Regioni su un “Documento tecnico di indirizzo sui problemi legati all’incontinenza urinaria e fecale”, volto a meglio definire le strategie per migliorare la gestione della patologia. Al centro dell’attenzione vi sono la necessità puntare sul modello organizzativo basato sulla “rete di centri” – già proposto dalla Fondazione Italiana Continenza -, garantire omogeneità di trattamento e appropriatezza quali/quantitativa delle cure e favorire un ruolo attivo del paziente.
Tra le novità proposte dal documento vi è anche una nuova modalità di distribuzione degli ausili monouso ad assorbenza secondo la logica del voucher o del bonus, in modo da garantire la libertà di scelta del paziente favorendo al contempo una possibile riduzione dei costi.
Il documento approvato dalla conferenza Stato-Regioni rappresenta la sintesi dei risultati sviluppati dal Gruppo di lavoro del ministero della Salute che ha visto impegnati per oltre un anno più di trenta esperti del settore. “Questo importante lavoro svolto da esperti, ricercatori, clinici, docenti universitari, rappresentanti delle aziende del settore e associazioni di pazienti ha permesso di individuare e definire i principali interventi da mettere in atto per determinare un miglioramento nella gestione e cura della patologia”, ha commentato Roberto Carone, past president della Fondazione Italiana Continenza e della Siu.
Un esempio delle possibili nuove modalità di approvvigionamento viene dall’esperienza messa in atto dalla Regione Lombardia con il supporto della LIUC Business School, che si basa su voucher a importo predeterminato. “Coerentemente con questo modello distributivo, a ogni paziente potrebbe essere assegnato un profilo partendo dai dati di consumo storici a cui, a tendere, corrisponderà uno specifico livello di incontinenza (per es. lieve, media o grave), definito grazie a una valutazione clinica-infermieristica”, ha spiegato Emanuele Porazzi dell’Università LIUC. “Un certo importo economico mensile”, conclude Porazzi, “verrebbe quindi assegnato ad ogni profilo con il quale il paziente, con un ruolo attivo, potrebbe ritirare il numero e i tipi di presidi ad assorbenza che preferisce in farmacia oppure eventualmente attraverso altri canali distributivi”.