La piramide alimentare sostenibile della dieta mediterranea

dieta mediterranea

La Food and Agriculture Organization (FAO), all’interno del documento “Biodiversità e Diete Sostenibili” del 2010, ha definito diete sostenibili quei modelli a basso impatto ambientale che contribuiscono alla sicurezza alimentare e nutrizionale nonché a una vita sana per le generazioni presenti e future.

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Le diete sostenibili, per essere tali, devono concorrere alla protezione e al rispetto della biodiversità e degli ecosistemi, sono accettabili culturalmente, economicamente eque e accessibili, adeguate, sicure e sane sotto il profilo nutrizionale e, contemporaneamente, ottimizzano le risorse naturali e umane.

A oggi, alla luce di questa definizione, la dieta mediterranea può essere considerata un modello di dieta sostenibile. Negli ultimi 50 anni si è assistito a un’evoluzione del concetto di dieta mediterranea; essa non è più concepita unicamente come modello di “sana alimentazione”, ma si è progressivamente evoluto prima in un modello di dieta sostenibile, legato alla cultura dei Paesi mediterranei, fino a diventare un vero e proprio stile di vita sostenibile della regione mediterranea. Infatti, poiché il termine stesso dieta deriva dal greco antico diaita (stile di vita), la percezione della dieta mediterranea solamente come modello nutrizionale salutare, ispirato alle tradizioni alimentari dei paesi del Mediterraneo (in particolare quelle regioni in cui si consuma l’olio di oliva), è stato ampliato e comprende le dimensioni socio-culturali, economiche e ambientali della regione mediterranea che la caratterizzano.

Tuttavia, a oggi, nonostante siano ben documentati dalla letteratura scientifica gli effetti benefici dell’aderenza alla dieta mediterranea e nonostante essa sia patrimonio dell’immateriale umanità dal 2010, si assiste sempre di più a una riduzione dell’aderenza a tale modello.

Pertanto, al fine di promuovere l’importanza della dieta mediterranea sostenibile, dal 6 all’ 8 luglio si è tenuta a Milano, presso Palazzo Lombardia, la Prima Conferenza Mondiale sulla dieta mediterranea organizzata da IFMeD (International Federation Mediterranean Diet) con l’obiettivo di avviare un impegno sinergico per la rivitalizzazione della nuova dieta mediterranea spostando la percezione dei benefici di questo modello da una particolare attenzione per l’uomo, ai benefici per il pianeta e le sue popolazioni. Questa proposta ha favorito un dialogo interdisciplinare tra gli scienziati e gli esperti in nutrizione, salute pubblica, scienze alimentari, antropologia sociale, sociologia, economia domestica, agricoltura, ambiente e patrimonio culturale.

Perché la dieta mediterranea è considerata un modello sostenibile?

Considerando gli effetti positivi a livello ambientale, sociale e di salute ed economico, la dieta mediterranea può essere considerata un modello alimentare sostenibile.

Per quanto riguarda i benefici ambientali, il modello mediterraneo prevede un elevato consumo di cereali, frutta, verdura e legumi, la cui produzione richiede un impiego di risorse naturali (suolo e acqua) e di emissioni di gas serra meno intensivo rispetto a un modello alimentare basato perlopiù sul consumo di carni e grassi animali. Inoltre tale modello, che prevede il consumo degli alimenti rispettando la loro stagionalità, comporta una riduzione delle coltivazioni in serra e dei relativi impatti ambientali, così come dell’approvvigionamento e dei costi di trasporto da paesi lontani. Infine, la dieta mediterranea mantiene la biodiversità del territorio in quanto prevede semine diverse in ogni area e una rotazione delle colture, anche al fine di garantire anche la sicurezza alimentare.

Da un punto di vista dei benefici a livello sociale e della salute, è ben documentato come la dieta mediterranea, insieme all’attività fisica, aiuta a prevenire le malattie cardiovascolari, il diabete e alcuni tipi di tumore (colon retto, mammella, prostata, pancreas, endometrio). L’assunzione di cibi freschi e integrali permette una maggiore disponibilità e utilizzo di micronutrienti e antiossidanti. Essa promuove inoltre una maggiore consapevolezza alimentare, il legame col territorio, la conoscenza della stagionalità, biodiversità e naturalità degli alimenti e la convivialità. Inoltre, il modello mediterraneo costituisce un forte elemento di identità poiché rappresenta una tradizione alimentare millenaria che si tramanda tra generazioni.

Infine i benefici economici della dieta mediterranea si esplicano sia a livello di comunità sia familiare. Nel primo caso una maggiore aderenza al modello mediterraneo migliora lo stato di salute generale della popolazione, con una conseguente diminuzione della spesa sanitaria nazionale; comporta una valorizzazione delle aziende poiché la diffusione di tale modello si traduce in un aumento della domanda commerciale dei prodotti naturali e dei loro derivati creando reddito e occupazione per le aziende delle regioni mediterranee; valorizza il territorio attraverso l’offerta agro- ed enogastronomica locale, contribuendo alla destagionalizzazione dell’offerta turistica.

Nel secondo caso l’aderenza al modello alimentare mediterraneo, privilegiando alimenti di stagione, permette una diminuzione della spesa alimentare delle famiglie.

Esiste una piramide alimentare sostenibile?

La nuova piramide della dieta mediterranea come un modello salutare e sostenibile proposto da IFMeD (International Federation Mediterranean Diet)
La nuova piramide della dieta mediterranea come un modello salutare e sostenibile proposto da IFMeD (International Federation Mediterranean Diet)

La piramide alimentare è un utile strumento che rappresenta la base per una sana alimentazione in quanto segnala gli alimenti da consumare in piccole quantità e, a scendere, quelli che si possono mangiare con più frequenza e in quantità maggiori. Tuttavia, parallelamente all’evoluzione del concetto di dieta mediterranea, al fine di bilanciare l’interesse mondiale verso tale modello e con l’aumento delle preoccupazioni di carattere ambientale, la conferenza organizzata da IFMeD ha lanciato una proposta di rappresentazione aggiornata della piramide stessa, presentando la Nuova Piramide della Dieta Mediterranea come un modello salutare e sostenibile (figura). A differenza del primo modello proposto, dove alla base (e quindi con una maggiore frequenza di consumo) vi era il consumo di cereali, pane, pasta e riso, nella nuova “piramide sostenibile”, modello che raccoglie le evidenze di numerosi studi condotti sull’ambiente e sulla nutrizione, viene dato ampio spazio anche ai benefici per il pianeta.

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