Linee d’indirizzo per gli interventi assistenziali in area pediatrico–adolescenziale

Una “specificità pediatrica” che preveda anche un forte e pieno coinvolgimento della famiglia nella relazione di cura è uno degli elementi portanti delle nuove Linee di indirizzo per la promozione ed il miglioramento della qualità, della sicurezza e dell’appropriatezza degli interventi assistenziali in area pediatrico–adolescenziale approvate in Conferenza Stato Regioni con un accordo siglato lo scorso 21 dicembre 2017.

Il documento – pubblicato sul sito del ministero della Salute – è integrato anche da quello che descrive la “Rete dell’emergenza-urgenza pediatrica”, ed è stato elaborato grazie un articolato lavoro che ha visto coinvolti il ministero, le Regioni, l’Agenas, esperti e professionisti nazionali impegnati in ambito pediatrico.

Soddisfare i bisogni specifici di bambini e adolescenti

Le nuove Linee d’indirizzo prendono spunto dall’esigenza di saper riconoscere e soddisfare i bisogni assistenziali di bambini e adolescenti, che possono presentare aspetti peculiari e nuovi che li distinguono da quelli degli adulti. La cura dei più giovani richiede un approccio ad hoc, basato su competenze e strumenti specifici, anche organizzativi. In accordo con la nuova visione della sanità, le Linee d’indirizzo prospettano anche una trasformazione nell’erogazione delle cure territoriali e ospedaliere nel senso di una maggiore integrazione tra territorio e ospedale. Il testo è coerente con i programmi per la salute delle principali organizzazioni sanitarie internazionali e con i documenti di programmazione nazionali, e rappresenta da un lato un traguardo molto atteso, dall’altro dà avvio ad un impegnativo percorso di potenziamento e riqualificazione dell’assistenza pediatrica in Italia.
L’accordo siglato in Conferenza Stato-Regioni, sottolinea la nota del Ministero della salute, è volto ad assicurare standard di cura elevati all’interno di una cornice unitaria e di standard di riferimento, con soluzioni organizzative orientate a garantire qualità, sicurezza e appropriatezza dell’assistenza. Ciò è vero a maggior ragione nelle situazioni focalizzate su bisogni specifici dei piccoli malati (cronicità, cure palliative, malattie rare, etc), e passa attraverso un utilizzo più razionale ed efficiente delle risorse per rispondere ai bisogni di tutti i soggetti in età evolutiva (neonato, bambino e adolescente).

Un quadro in evoluzione

Gli indicatori di salute del nostro paese riferiti alla fascia di età pediatrico-adolescenziale si attestano sui livelli dei paesi più avanzati. L’evoluzione dei modelli di società ha però portato a un sostanziale cambiamento delle patologie che sono causa più frequente di morbosità e mortalità nei bambini e adolescenti: da un lato, infatti, diminuiscono i casi gravi associati a patologie infettive/parassitarie e a malattie respiratorie e gastroenteriche, dall’altro le patologie croniche, le gravi disabilità e/o le malattie rare complesse, i disturbi neuro-evolutivi e della sfera psichica, emergono sempre più all’attenzione anche tra i pazienti più giovani. Nei settori più critici è anche presente una forte variabilità territoriale della rete di assistenza, che richiede ai vari livelli, nazionale, regionale e locale, di intervenire, in modo più mirato ed incisivo, per colmare le differenze e ridurre le disuguaglianze nell’accesso ai servizi.