Mirone: per il 2015 gestione attenta con investimenti nei servizi in farmacia

Antonello MironeChe anno è stato il 2014, per i farmacisti italiani? E quali le previsioni per il 2015 nella gestione delle farmacie? Lo abbiamo chiesto ad Antonello Mirone, presidente di Federfarma Servizi, secondo il quale: «Il 2014 è stato ancora un anno abbastanza difficile, di crisi. La riduzione di marginalità fa ancora sentire i suoi effetti e, nonostante, qualche timido segnale di ripresa, per esempio nel dermocosmetico e nella nutraceutica, complessivamente il 2014 è stato ancora un anno di contrazione. Per cui è inevitabile che il farmacista abbia dovuto in qualche modo rivedere la sua attività alla luce di questi margini che se ci sono stati sono però sempre più ridotti. Senza dimenticare che una serie di provvedimenti di carattere regionale, più che nazionale, hanno comportato un’ulteriore contrazione dei fatturati delle farmacie, ancora più accentuata, in alcuni Regioni del nostro territorio. Perché molti prodotti sono stati affidati alla distribuzione diretta da parte del servizio pubblico o, nella migliore delle ipotesi, sono passati nella cosiddetta “distribuzione per conto” o Dpc, dove i margini però, come sappiamo, sono abbastanza ridotti».
Il Governo deve riprendere in mano la gestione della Sanità italiana, esercitando meglio i suoi poteri di controllo e indirizzo sugli enti locali, dice Mirone, che però indica anche la direzione da intraprendere: «La prospettiva per il 2015, in assenza di una nuove forme di remunerazione e di un rinnovo delle Convenzioni, che pure come Federfarma avevamo auspicato, sembra indicare che la farmacia dovrà essere, ancora di più, molto attenta nella gestione. I farmacisti dovranno, soprattutto, trovare il modo di operare, dove possibile, nuove riduzioni dei costi. Senza però rinunciare, allo stesso tempo, a quella fase di sviluppo e di investimenti rivolti, in primo luogo, alle iniziative che vedano il coinvolgimento delle farmacie in altri settori. Per esempio nei servizi, dove, a mio parere, la farmacia non può non essere presente».

Lorenzo Di Palma