No alla dieta senza glutine per le persone non celiache

Il consumo di una dieta senza glutine anche da parte delle persone non celiache si va sempre più diffondendo, ma l’esclusione di una parte dei costituenti del grano potrebbe in questo caso risultare una perdita degli effetti benefici che le sostanze contenute nel grano intero esercitano sul sistema cardiovascolare. Tanto che la dieta senza glutine dovrebbe essere scoraggiata presso i non celiaci, che spesso vi ricorrono in nome di una presunta, maggiore digeribilità dei cibi o proprio in quanto si ritiene che il glutine aumenti il rischio coronarico.

L’allarme giunge dalle colonne del British Medical Journal e fa seguito a uno studio osservazionale condotto negli Stati Uniti su quasi 65 mila donne e oltre 45 mila uomini, arruolati tra i professionisti della sanità senza storia pregressa di malattie coronariche. I partecipanti allo studio hanno compilato ogni quattro anni, dal 1986 al 2010, un questionario sulle abitudini alimentari.

I risultati pubblicati su BMJ indicano che l’assunzione di glutine sul lungo periodo da parte di persone non celiache non appare essere associato a un maggior rischio di malattie coronariche; gli stessi autori sottolineano come, tuttavia, i risultati non debbano essere presi come conclusivi sulla relazione causa-effetto, a causa delle limitazioni insite nello studio.

L’esclusione del glutine dalla dieta, al contrario, potrebbe privare l’organismo di sostanze benefiche per il cuore. La letteratura scientifica non riporta ancora studi di lungo periodo che valutino gli effetti del glutine assunto con la dieta rispetto al rischio di sviluppare problemi cardiovascolari di tipo cronico in persone non celiache

La celiachia è un’infiammazione dell’intestino che deriva, nei soggetti predisposti, dall’assunzione di glutine. I celiaci, al contrario dalle persone senza la malattia, presentano anche un maggior rischio cardiovascolare a seguito dell’assunzione di glutine, rischio che diminuisce con la rimozione della sostanza dalla dieta.