Violante (Sifap): nuova tariffa nazionale, buona notizia anche se insufficiente al rilancio della galenica

Al VI Congresso nazionale di Sifap, la Società italiana farmacisti preparatori, svoltosi a Napoli dal 29 settembre al 1° ottobre 2017 e intitolato “Il farmacista preparatore incontra il paziente”, s’è parlato anche della recente novità intervenuta nel mondo della galenica: l’aggiornamento della tariffa nazionale dei medicinali magistrali allestiti in farmacia, avvenuto per effetto del decreto ministeriale 22 settembre 2017. «Un evento che si attendeva da quasi 5 lustri», ammette Cosimo Violante, farmacista, da oltre 40 anni nel mondo della farmacia, da 25 in quello delle preparazioni galeniche, «sebbene secondo la norma in vigore, cioè l’articolo 125 del regio decreto 27 luglio 1934, l’adeguamento delle tariffe si sarebbe dovuto attuare ogni due anni».

Cosimo Violante tra i soci fondatori e attuale tesoriere di Sifap

Secondo Violante, tra i soci fondatori di Sifap di cui oggi è tesoriere (durante il congresso è stato riconfermato il consiglio direttivo uscente), la notizia è positiva, anche se si dovrà aspettare il parere della Corte dei Conti prima di vedere l’attuazione della nuova tariffa, ma non risolve comunque i problemi della galenica.

«Per la prima volta, dopo molti anni, tutte le sigle del mondo della farmacia (Fofi, Federfarma, Asfi, Assoram, Farmacie Unite, Sifap e Utifar) hanno partecipato con comunione d’intenti al Tavolo tecnico istituito presso il Ministero della Salute», sottolinea Violante, «e questo di per sé è stato un successo, così come l’apertura riscontrata, l’impegno delle istituzioni a tenere alto l’interesse nei confronti della galenica e del farmacista preparatore.

Norme da rendere più attuali

Tuttavia, dal mio punto di vista, quello della tariffa è un aspetto importante, ma secondario: non dimentichiamo che la galenica dipende dalla prescrizione del medico e che l’ultimo aggiornamento rilevante su questa materia risale al 1998, con l’art. 5 della Legge Di Bella: in questi ultimi vent’anni sono cambiate molte cose, il mercato della galenica s’è ampliato e per questo credo sia giunto il momento di riformare le norme che regolano questo delicato settore della farmacia».

Che cosa andrebbe modificato dell’attuale quadro normativo? «Andrebbero chiarite molte questioni che ancora oggi ostacolano lo sviluppo della galenica», dice Violante, «perché, per esempio, c’è poca chiarezza sui controlli che devono attuare le aziende sanitarie locali nei laboratori delle farmacie, ogni Regione interpreta la norma in modo differente e che nel suo complesso non è univoca e finisce per spaventare i medici che vorrebbero prescrivere il farmaco galenico, ma che per la mancanza di chiarezza della norma non lo fanno».

Tariffa nazionale dei medicinali decreto min. Salute 18.08.1993

Eppure la galenica, così è stato sottolineato anche durante il VI Congresso Sifap, che ha visto la presenza di molti giovani interessati a questa disciplina, rappresentati dal presidente di Fenagifar, Davide Petrosillo, fa sapere Violante, è l’unico strumento in grado di rispondere alle esigenze della medicina moderna. «Proprio come insegna la farmacopea americana», spiega, «senza la galenica non possiamo garantire l’assistenza al cittadino, perché ci sono farmaci che le aziende farmaceutiche non sono in grado di produrre, come quelli per le malattie rare, ma anche per la medicina personalizzata e di genere che prevede dosaggi specifici da realizzare sulla singola persona, differenti anche tra uomo e donna».

L’altra questione è la rimborsabilità del farmaco. «Si dovrebbe lavorare per uniformarla in tutte le regioni d’Italia», conclude Violante, «solo così possiamo pensare di rilanciare davvero la galenica nel nostro Paese, assicurando gli stessi diritti a tutti i cittadini, senza distinzioni geografiche».

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