Nuova terapia contro il cancro della mammella metastatico: presentato a Chicago ribociclib

Ribociclib, inibitore CDK4/6, si è dimostrato in grado di permettere la sopravvivenza a un’elevata percentuale di  donne giovani con carcinoma mammario avanzato o metastatico.

Questo il contenuto di una relazione presentata nei giorni scorsi a Chicago durante il congresso annuale dell’American Society of Clinical Oncology. Il farmaco si è dimostrato capace di aumentare la sopravvivenza complessiva e non solo quella libera da progressione della malattia in donne giovani, sotto i 39 anni, sempre più colpite da questa grave patologia della mammella.

I risultati dello studio

I risultati definitivi dello studio su ribociclib chiamato MONALEESA-7, pubblicati di recente  sul New England Journal of Medicine, dimostrano che dopo 42 mesi di follow-up, la sopravvivenza globale è risultata essere del 70% nelle donne trattate con terapia combinata di prima linea – ribociclib più cura ormonale standard – rispetto al 46% delle donne che avevano ricevuto unicamente gli ormoni standard (un inibitore dell’aromatasi o tamoxifen). Il rischio di morte complessivo è risultato ridotto del 29%.

Sara Hurvitz, Medical Director della Jonsson Comprehensive Cancer Center Clinical Research Unit e Director of the Breast Cancer Clinical Trials Program presso UCLA ha dichiarato:“Risultati così d’impatto sono quelli che speriamo di osservare in ogni studio clinico e raggiungerlo in una malattia inguaribile come il tumore al seno metastatico è un incredibile avanzamento per le pazienti”.

Ribociclib

Ribociclib è un inibitore CDK4/6, due molecole proteiche coinvolte nell’avanzamento della malattia tumorale. Ha ottenuto l’anno scorso l’approvazione in Europa per il trattamento di prima linea del cancro della mammella avanzato o metastatico, positivo ai recettori ormonali (HR+/HER2-), nelle donne in premenopausa. Lo studio di fase 3 MONALEESA-7, eseguito in doppio cieco e controllato con placebo, ha coinvolto 672 pazienti tra i 18 e i 59 anni. Anche l’Italia ha preso parte all’indagine scientifica.

Michelino De Laurentiis, direttore del Dipartimento di Senologia all’Istituto Nazionale Tumori IRCCS Pascale di Napoli, così si è espresso: “abbiamo avuto un ruolo da protagonista nel programma di ricerca clinica per lo sviluppo di ribociclib con circa 1.000 pazienti inclusi negli studi; l’obiettivo è la cronicizzazione del carcinoma mammario metastatico. Un traguardo sempre più vicino”.

Tumore della mammella metastatico

Il tumore della mammella metastatico rappresenta, tra le malattie cancerose, la principale causa di morte nelle donne tra i 29 e i 59 anni di età. In Italia è stata fatta una prima valutazione dei registri tumori (Airtum): si ritiene che le donne con tumore metastatico siano oltre 37.000 anche se ancora non esiste un registro specifico in questo senso.

La condizione delle pazienti affette da questo tipo di tumore è drammatica e ribociclib rappresenta in questo momento una luce nel buio. MJ DeCoteau, Executive Director della non profit canadese Rethink Breast Cancer, ha affermato:  “Le donne giovani con un tumore metastatico vivono una condizione difficilissima: possono essere studentesse, mamme o appena all’inizio della loro carriera. Sapere che un trattamento già approvato ha dimostrato di poterle aiutare a vivere più a lungo è molto importante e dà speranza”.