Contraccezione d’emergenza, Onda promuove una campagna di informazione per fare chiarezza sul tema

La contraccezione d’emergenza è un tema riguardo al quale le donne italiane hanno ancora idee confuse e incertezze. Per questo Onda (Osservatorio Nazionale sulla Salute della Donna e di Genere) ha deciso di intraprendere una campagna di informazione in merito, condotta attraverso post ad hoc e video pillole sui suoi social network, oltre alla realizzazione della brochure “La nuova mini-guida sulla contraccezione – Focus sulla contraccezione orale di emergenza”. Quest’ultima sarà distribuita negli ospedali del network Bollini Rosa e scaricabile dal sito di Onda. «Ancora oggi molte donne non sanno come utilizzare la ‘contraccezione del dopo’ correttamente e quindi questo progetto punta a fare chiarezza sul tema, utilizzando strumenti idonei a raggiungere anche le donne più giovani», ha spiegato Francesca Merzagora, presidente di Onda.

Cosa sanno le donne

La campagna è stata avviata in seguito a una recente indagine condotta da Elma Research, su un campione di 757 donne tra i 15 e i 45 anni, che ha analizzato in particolare la conoscenza della contraccezione d’emergenza da parte delle intervistate e le modalità di accesso.

Le donne si mostrano in generale consapevoli rispetto all’esistenza della contraccezione d’emergenza (87%), anche se si segnala un gap tra le 2 diverse opzioni: la conoscenza della tradizionale “pillola del giorno dopo” è consolidata in tutto il campione, mentre circa il 20% non ha mai sentito parlare della cosiddetta “pillola dei cinque giorni dopo”, recentemente introdotta sul mercato. La conoscenza passa principalmente attraverso canali non scientifici: i media e il passaparola tra amici e conoscenti emergono come principali fonti di informazione, seguite dalla ricerca su internet.

Dall’indagine emerge tuttavia anche che l’informazione riguardo alle modalità d’azione della contraccezione d’emergenza è piuttosto sommaria e superficiale: il 70% delle intervistate infatti non sa che la pillola agisce ritardando o bloccando l’ovulazione, non avendo quindi effetti abortivi. Solo la metà delle intervistate inoltre sa che l’efficacia del farmaco dipende dalla tempestività di assunzione, che è da assumere quindi il prima possibile, e meno di 1 donna su 10 è a conoscenza che la “pillola dei cinque giorni dopo” è quella che garantisce maggiore efficacia. Infine, 1 donna su 3 non sa ancora che è possibile acquistare i farmaci per la contraccezione d’emergenza in farmacia e parafarmacia: il 9% pensa che sia dispensato solo in ospedale, e oltre un’intervistata su 2 non è al corrente che la prescrizione medica serva solo per le minorenni.

«La mancanza di conoscenza nasce dal fatto che la contraccezione d’emergenza viene poco spiegata dal ginecologo nel corso della visita come una opzione possibile quando altri metodi contraccettivi falliscono o ci si viene a trovare in situazioni a rischio. L’informazione “fai da te” genera purtroppo un utilizzo a volte improprio che non aiuta le donne a vivere sessualità e riproduzione in modo consapevole e le allontana da un reale progetto contraccettivo che andrebbe sempre discusso con il medico» ha spiegato Rossella Nappi, dell’ Università degli Studi di Pavia.

«Vista l’importanza di tutti gli aspetti che riguardano la contraccezione per il benessere psico-fisico della donna in età fertile, e date le conoscenze emerse da questa indagine, Onda ha decido di intraprendere questa attività di informazione sulla contraccezione orale di emergenza» ha concluso la Merzagora.