Pazienti celiaci e dermocosmesi

cosmetic creamNo al claim “gluten free” sui cosmetici: crea allarme tra i celiaci. Con questa motivazione l’Aic, l’Associazione celiachia onlus, ha impugnato al Tar il provvedimento Antitrust che aveva invece giudicato non scorretta un’azienda che faceva leva sull’assenza di glutine nei propri prodotti.
Il glutine è un insieme di proteine presenti nel frumento, nell’orzo, nell’avena, nella segale, nel farro, nel kamut e in altri cereali minori. Nei soggetti affetti da celiachia o predisposti a questa malattia, tutti gli alimenti derivati dai suddetti cereali, o contenenti glutine in seguito a contaminazione, risultano tossici.
L’incidenza di questa intolleranza in Italia è stimata in un soggetto ogni 100/150 persone. Ogni anno vengono effettuate 5.000 nuove diagnosi, ed ogni anno nascono circa 2.800 nuovi celiaci, con un incremento annuo di circa il 10%.
Si deve sottolineare che la diagnosi di celiachia e la gravità dei sintomi aumentano nei paesi, come l’Italia, in cui la dieta è basata sui derivati del grano ed è minore nei paesi dove è basata sul mais (America centrale).
Frequentemente i soggetti celiaci presentano deficit di ferro o ferritina, e una patologia cutanea caratteristicamente associata al morbo celiaco quale la dermatite erpetiforme di Duhring.
La situazione nel campo della cosmesi è assai complessa; infatti, nonostante manchino dati scientifici attendibili sull’ipotesi che sostanze cosmetiche topiche contenenti glutine possano creare problemi a pazienti celiaci, negli Stati Uniti e in Europa sono state sviluppate e prodotte linee di cosmetici che vantano l’assenza di glutine nella loro composizione (‘gluten-free’).
All’inizio, in considerazione del fatto che il rischio è legato a una possibile ingestione accidentale, l’attenzione si è focalizzata solo su prodotti che potevano venire a contatto con le labbra, come rossetti e matite, ma successivamente, probabilmente per ragioni di marketing, questa caratterizzazione dei prodotti si è rapidamente estesa anche ad altre referenze del make up, della cosmesi e della tricologia.
In realtà non può essere dimenticato che il glutine non oltrepassa la barriera cutanea, a causa della sua forma e dimensione, e quindi per un paziente celiaco non può in nessun modo provocare una crisi, a meno che non venga ingerito. In teoria quindi, nell’ambito dell’igiene personale, la possibilità di scatenare una crisi potrebbe essere riferibile solamente ai prodotti per l’igiene dentale (dentifrici e collutori) e non alle creme dermocosmetiche o ad altri tipi di prodotti cosmetici. In pratica bisogna però considerare che è assai rara la situazione in cui si possano verificare ingestioni di importanti quantità di prodotto cosmetico, e normalmente, anche se vengono accidentalmente portate alla bocca mani sporche di prodotto cosmetico o si asporta con la lingua il rossetto applicato sulle labbra, le quantità eventualmente ingerite sono veramente limitatissime. In Italia, uno dei maggiori esperti di morbo celiaco, il prof. Riccardo Troncone dell’Università Federico II di Napoli, ha affermato più volte che prodotti contenenti glutine e intesi per uso topico non rappresentano un rischio per i pazienti celiaci, affermazione che trova fondamento nei meccanismi patogenetici del morbo celiaco.

Benedetta Suardi

2 Commenti

  1. Gent.ma dr.ssa Suardi,
    sono d’accordo con la sua analisi. Sarebbe importante definire linee guida per classi di prodotti cosmetici al fine di valutare il reale rischio nel formulare un prodotto cosmetico.
    Cordialità
    Antonio Mazzucco

    • Gent.mo dott. Mazzucco,
      la ringrazio per il commento e concordo con il suggerimento. Sarebbe opportuno creare un gruppo di lavoro multidisciplinare e proporre un protocollo.
      Cordiali saluti.
      Benedetta Suardi

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