Rampino (Ordine dei farmacisti): «Resistiamo dinanzi al crollo delle certezze»

Il presidente dell’Ordine dei farmacisti della provincia di Brindisi, Gabriele Rampino, titolare della farmacia San Lorenzo Sas nel comune di Francavilla Fontana, illustra la situazione delle farmacie dopo la scelta liberalizzatrice della politica. Punti di forza e di debolezza sono elencati con puntualità e senza tante perifrasi.

Dottor Rampino, quali sono le principali criticità che vi trovate ogni giorno a gestire?

Per i farmacisti della provincia di Brindisi la principale criticità è a tutt’oggi rappresentata dall’operato del governo di Mario Monti. La liberalizzazione degli orari, dei turni di apertura e degli sconti, insieme alle modifiche alla pianta organica, hanno generato grande confusione. Anzi, non esito a dire che il settore si è ormai trasformato da questo punto di vista in una autentica giungla. Considero l’adesione alle logiche liberalizzatrici un comportamento non consono all’esercizio-farmacia e al codice deontologico. E credo che nulla di analogo accada in altri settori.

Gabriele Rampino (ordine farmacisti di Brindisi)

Come si reagisce allora all’aumentata concorrenza e alle armi che essa può impugnare?

Si può solamente resistere, anche se le riduzioni di fatturato stanno portando a un aumento dei fallimenti, non imputabili soltanto alla cattiva gestione. Una chiusura è stata registrata nel mio stesso comune di Francavilla Fontana, ma almeno altre tre-quattro croci verdi sono in pericolo nella città di Brindisi e in provincia. Altre ancora sono state messe in vendita o sono già vendute, con tutte le complicazioni legate alla vendita di un’attività. Ci difendiamo offrendo servizi aggiuntivi, prodotti in esclusiva e competenza, con una professionalità che però ha dei costi, mentre oggi la clientela spesso guarda solo ai prezzi.

Quanto incide la presenza dei corner presso i super o ipermercati? E delle parafarmacie?

Le parafarmacie stanno proliferando e solamente a Francavilla Fontana (36 mila residenti circa, ndr) se ne contano quattro, cui presto se ne sommerà una quinta. A queste vanno sommati i centri di colossi come Auchan e Ipercoop, che a loro volta rosicchiano fette del nostro fatturato. Credo tuttavia che il fenomeno più allarmante sia rappresentato dalla concorrenza fra farmacie, giocata a suon di sconti e altre bassezze. Il prezzo fisso dei farmaci era una certezza che è venuta drammaticamente a cadere.

In un’area come quella brindisina neppure i flussi del turismo supportano l’attività?

In realtà le zone turistiche sono abbastanza limitate in numero e le più rinomate sono senza dubbio quelle di Ostuni e Fasano. Ma in effetti la situazione in queste località è ben più rassicurante, grazie al notevole aumento di popolazione in alcuni periodi dell’anno. Inoltre, un aspetto positivo è sicuramente rappresentato dalla buona gestione della logistica, in capo a una serie di operatori specializzati spesso provenienti da altre province o regioni vicine.

Nel suo quotidiano di farmacista e presidente come cerca di fare fronte alle difficoltà?

Come molti altri colleghi della provincia ho in carico un Cup e garantisco servizi diagnostici di prima istanza oltre a Ecg e holter. Il sistema ci chiede di curare il follow-up e questo implica un aggravio di costi e l’assunzione di altro personale che ora non potremmo permetterci. Non abbiamo mai licenziato, ma non possiamo assumere: la disoccupazione fra i giovani farmacisti cresce L’unica speranza è il rinnovo della Convenzione. Come presidente dell’Ordine cerco di esser d’esempio, ma ho contezza del fatto che altrove esiste una concorrenza sleale fatta della vendita di farmaci con obbligo di prescrizione anche in assenza di ricetta; e sussistono altre violazioni del codice deontologico. Ho sempre preferito la prevenzione alla repressione; ma ho notato che da sola non basta: le Jene insegnano.