Approvato emendamento alla legge di Bilancio che darà il via alla farmacia dei servizi

“Nel prossimo triennio sarà possibile vedere concretamente applicato il modello della farmacia dei servizi, proposto dalla Federazione nel 2006, e introdotto dalla legge 69/2009 e dal Dlgs 153/2009”. Questo è il dato positivo che FOFI trasmette in un comunicato stampa in cui annuncia l’approvazione dell’emendamento che porterà, in via sperimentale in 9 regioni, una retribuzione per i servizi effettuati in farmacia.

Un emendamento alla legge di Bilancio, passato ieri sera in Commissione Bilancio, prevede la prosecuzione della sperimentazione delle attività di supporto all’aderenza alle terapie e l’erogazione del servizi cognitivi con una copertura finanziaria di 6 milioni di euro per il 2018, altri 12 nel 2019 e 18 nel 2020.

La misura inserita nella legge in discussione deriva dall’unione delle proposte emendative di Paolo Tancredi (Ap), di Federico Fauttilli (Democrazia solidale) e di Alberto Giorgetti (Fi), che riprendevano l’emendamento presentato al Senato da Andrea Mandelli e Luigi D’Ambrosio Lettieri.

Cosa prevede l’emendamento alla legge di Bilancio

In queste regioni, quindi, i pazienti potranno usufruire, a carico del Servizio sanitario, della diagnostica di prima istanza, le prestazioni infermieristiche e le altre indicate nei decreti applicativi.

La sperimentazione prevede che il ministero della Salute, quello delle Finanze e la Conferenza Stato-Regioni individuino tre Regioni in cui attuare la sperimentazione nel 2018, e poi altre tre nel 2019 e nel 2020. La sperimentazione sarà finanziata con 6 milioni di euro il primo anno, 12 nel secondo e 18 nel terzo. Le regioni dovranno rappresentare adeguatamente Nord, Centro e Sud del paese e dovranno avere una popolazione superiore a 2 milioni di abitanti. Nell’emendamento, inoltre, è previsto che l’attività della farmacia dei servizi sia monitorata e valutata in funzione dell’estensione a tutto il territorio nazionale del modello.

Una storia iniziata nel 2006

“Con la Legge 69/2009 si era ottenuto il riconoscimento della necessità di fornire alla farmacia gli strumenti necessari a esprimere tutte le sue potenzialità di presidio sanitario  polifunzionale, con la sperimentazione prevista nella Legge di Bilancio si riconosce la possibilità di remunerare il farmacista per l’attività di presa in carico del paziente con riferimento a  prestazioni professionali qualificate, indispensabili per il miglioramento dell’assistenza sul territorio”, dice il senatore Luigi D’Ambrosio Lettieri, vicepresidente della FOFI, “e questo è un traguardo importantissimo tanto per la professione quanto per il sistema salute”.

Per il senatore Andrea Mandelli, presidente della FOFI, “siamo al compimento di un percorso cominciato nel 2006, con il Documento di Palazzo Marini, che è stato reso possibile anche dal nostro impegno per dimostrare, con il massimo rigore scientifico, quanto vale il contributo del farmacista di comunità al processo di cura e alle pratiche di prevenzione, sia in termini di miglioramento della salute sia in termini di ottimizzazione della spesa sanitaria. Questa è un risultato importante per proseguire l’evoluzione del ruolo del farmacista all’interno del processo di cura, a vantaggio della professione e della collettività”.