Covid: per i giovani che si ammalano rischi aumentati di diabete

Rischio di diabete in crescita tra bambini e ragazzi under18 che hanno contratto l’infezione da Covid-19. A darne prova i dati raccolti dai Centers for Desease Control and Prevention – CDC – statunitensi che hanno mostrato come nei mesi successivi all’infezione da Sars-Cov-2 aumenti per i più giovani il rischio di diagnosi di diabete, un elemento questo riscontrato nel 2020 anche in Lombardia.

I dati analizzati dai Centers for Desease Control and Prevention – CDC – americani, di recente pubblicazione, hanno mostrato come i bambini e ragazzi under18 che contraggono l’infezione presentino un rischio maggiore di sviluppare il diabete rispetto a chi non ha avuto il Covid o serie infezioni respiratorie. Se il diabete ha rappresentato un fattore di rischio aggravato per quanti hanno contratto l’infezione da Sars-Cov-2, che hanno avuto un minore controllo della malattia, è altresì vero che l’insorgenza di questa patologia metabolica sembra essere tra le possibili complicanze di lungo termine del Covid-19. Le diagnosi di diabete di tipo1 sono infatti aumentate durante la pandemia fra i bambini e i ragazzi; è stato inoltre registrato un incremento dei casi che arrivano alla diagnosi con sintomi gravi di chetoacidosi. Gli esperti dei CDC hanno quindi valutato il rischio di sviluppare la patologia negli under18, attraverso l’analisi dei dati di due database – IQVIA ed HealthVerity – che, anche se tra loro parzialmente dissimili, registrano le nuove richieste di accesso a servizi sanitari negli Stati Uniti.

Incidenza più alta di diabete: l’analisi dei database

In entrambi i database analizzati, che coprono il periodo dal 1° marzo 2020 al 26 febbraio 2021, l’incidenza di nuove diagnosi di diabete di tipo 1 e 2 è risultata più alta nei bambini e ragazzi che hanno contratto il virus. Su 80.893 soggetti che avevano contratto il Covid nel database IQVIA, l’età media era di 12,3 anni. Nel database HealthVerity l’età media era di 12,7 anni a fronte di un registro di 439.439 pazienti. Nel database IQVIA, l’incidenza del diabete riscontrata è stata di 316 su 100mila nel gruppo con Covid, a fronte di 126 su 100mila con infezioni respiratorie acute in fase prepandemica e 125 ogni 100mila senza infezioni respiratorie acute. Nel Gruppo Covid, il rischio di diabete è stato quindi del 166% superiore e del 116% superiore al gruppo con infezioni respiratorie acute. Nel database HealthVerity, l’incidenza di diabete è risultata più alta del 31% in pazienti con meno di 18 anni affetti da Covid. L’infezione da Sars-CoV-2, quindi, in modo non ancora chiaro, sembra essere un elemento che espone a rischio maggiore di diabete.

L’importanza della prevenzione primaria

L’aumento del rischio di diabete osservato tra gli under 18 che hanno contratto il Covid-19 – nonostante le limitazioni dello studio – i giovani inclusi nell’analisi si sono rivolti ad assicurazioni sanitarie, per esempio, e non sono stati valutati elementi ulteriori come la presenza di obesità o pre-diabete – evidenzia ancora una volta l’importanza della prevenzione primaria, inclusa la vaccinazione. Gli autori dello studio hanno inoltre ricordato che il diabete può essere una conseguenza dell’infezione e che pertanto, gli under 18 che hanno contratto il virus devono essere monitorati nei mesi successivi all’infezione così da diagnosticare tempestivamente l’insorgenza del diabete.

È possibile approfondire lo studio a questo Link.