Covid, scoperto il “super anticorpo” in grado di proteggere dalle varianti

La scoperta, finanziata dalla Commissione Europea e pubblicata sulla rivista scientifica Nature, si deve a un team di ricercatori europei, tra i quali anche gli esperti dell’IRCCS Fondazione Policlinico San Matteo di Pavia

La ricerca in ambito Covid-19 procede a ritmi serrati e vi sono diverse sperimentazioni in corso. I dati preclinici e gli studi clinici di fase III indicano che gli anticorpi monoclonali potrebbero essere rivoluzionari nella prevenzione e nella cura della malattia. Di più, l’efficacia potrebbe aumentare se utilizzati in “cocktail” anziché singolarmente.

L’utilizzo di monoclonali non ha ancora ricevuto l’approvazione dell’EMA e che in Italia il suo uso, come mezzo di contrasto al Covid, è stato autorizzato, in via temporanea, dal Ministro della Salute Roberto Speranza lo scorso 6 febbraio con Decreto, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’8 febbraio n.32. L’uso dei monoclonali è stato inserito anche nel nuovo protocollo per la gestione domiciliare del Covid-19 siglato dal Ministero lo scorso 26 aprile. La terapia con monoclonali deve essere tuttavia riservata a pazienti a rischio di sviluppare forme gravi di malattia e con recente insorgenza sintomatologica (tra le 48h e un massimo di 10 giorni) e l’indicazione al trattamento deve essere operata dal medico di medicina generale, dal pediatra di libera scelta o da un USCA.

In linea con la nuova centralità assegnata agli anticorpi monoclonali, è dei giorni scorsi la notizia di una scoperta che lascia ben sperare per la battaglia al Covid-19. Un team di ricerca europeo, tra cui anche gli esperti dell’IRCCS Fondazione Policlinico San Matteo di Pavia, finanziati dalla Commissione Europea, ha sviluppato in laboratorio un “super-anticorpo” monoclonale in grado di proteggere anche dalle varianti più aggressive del SARS-CoV-2 (“Bispecific IgG neutralizes SARS-CoV-2 variants and prevents escape in mice”).

Le caratteristiche di CoV-X2

Il monoclonale in questione è CoV-X2, un anticorpo bispecifico in grado, a differenza di tutti gli altri, di riconoscere contemporaneamente due diversi antigeni del virus, rendendolo per questo molto più efficace di tutti gli altri, che riescono a selezionarne soltanto uno alla volta. I ricercatori hanno dimostrato che l’anticorpo bispecifico CoV-X2 è più efficace dei relativi anticorpi monoclonali, in quanto è in grado di legarsi e neutralizzare anche le varianti che destano maggiore preoccupazione, come quella inglese, sudafricana e brasiliana.

Per la sua realizzazione i ricercatori hanno unito due anticorpi naturali in una molecola artificiale, nello specifico C121 e C135, derivati da donatori che, contagiati, erano guariti dall’infezione. A differenza di altri anticorpi multispecifici, CoV-X2 è adatto ad ulteriori sviluppi, in quanto è completamente di derivazione umana e ha già dimostrato di essere sicuro negli studi clinici.

I test preclinici sono molto incoraggianti. Il super-anticorpo risulterebbe, infatti, in grado di proteggere dalle principali varianti del Covid. Un test effettuato sui roditori, inoltre, ha mostrato che CoV-X2 è in grado di proteggere i topi dalla malattia e di ridurre l’infezione polmonare. Sembrerebbe quindi un ottimo candidato sia per la cura sia per la prevenzione del Covid-19.