Da un lato il web e l’acquisto di prodotti online, dall’altro il bisogno del consiglio professionale del farmacista. L’incontro del consumatore con la farmacia durante e nel post-pandemia è “ibrido”, a metà tra il digitale e il fisico. Questa nuova esperienza con il presidio è stata presentata a Cosmofarma 2022 in occasione dell’evento “La farmacia dei servizi tra fisico e digitale”.

La farmacia, presidio di prossimità e salute

È il nuovo modello di farmacia: luogo di dispensazione di farmaci e consulenza per specifici prodotti e presidio con uno spiccato orientamento ai servizi per pazienti cornici, dal monitoraggio di aderenza alla terapia al monitoraggio a distanza per l’ottimizzazione della cura. In quest’ottica la farmacia fisica acquista ruoli e competenze sempre più integrate ai bisogni del territorio. Si pone, tuttavia, anche al servizio del paziente/consulente della rete, assolvendo a un bisogno di informazione su temi di salute accreditati.

La pandemia, secondo un’indagine Iqvia, ha infatti avvicinato per la prima volta al web, almeno in termini di acquisto, il 75% della popolazione, che ha trovato in questa soluzione diversi vantaggi. Innanzitutto la convenienza (37%), con offerte promozionali di specifici prodotti, anche di brand noti cui è fidelizzato, e poi la comodità (20%), aspetto nuovo emerso dalle più recenti indagini di mercato, che trova il favore degli italiani per la facilità di acquisto, la possibilità di evitare code e folla, di acquistare più prodotti in una volta sola, nel momento più opportuno con consegna a casa.

L’indagine, inoltre, ha messo in luce che il 42% degli italiani ha utilizzato e apprezzato i servizi offerti dalle farmacie, soprattutto per eseguire esami comuni e per l’home delivery, e oltre un terzo ha iniziato a usufruirne a seguito della pandemia. Il 62% degli intervistati, nonostante faccia ricorso all’online, ritiene che questa modalità di acquisto non diminuisca l’importanza della farmacia fisica.

Il plus della farmacia fisica

Per gli italiani è rappresentato dal farmacista, in grado di consigliare e di condizionare per il 26% la scelta dell’acquisto. Percezione che è aumentata nel corso della pandemia: la farmacia ha rappresentato un presidio di salute per i cittadini, il farmacista una figura professionale in grado di rispondere a domande, sopperendo alla mancanza del medico. Il farmacista, dunque, nell’opinione collettiva si qualifica come un esperto di fiducia per la salute, la farmacia come punto di riferimento anche nel caso di consulenza per un farmaco acquistabile anche senza ricetta.

Emerge quindi come non esista una contrapposizione fra i canali fisico e digitale: le persone possono cercare informazioni sul web e poi rivolgersi alla farmacia o al medico prima dell’acquisto, secondo un approccio multicanale integrato. Viceversa la persona può recarsi in farmacia per una consulenza e comprare poi sul web, o ancora comprare talvolta in farmacia e talune altre sul web. Un approccio “ibrido”, a metà fra fisico e digitale, ben integrato, cui la farmacia del futuro dovrà tenere conto.