Diagnosi di HIV e Aids in Italia, presentati i dati aggiornati

Sono stati pubblicati dal Ministero della Salute i dati aggiornati al 31 dicembre 2020, raccolti dal sistema nazionale di sorveglianza dell’Iss. Emerse 1.303 nuove diagnosi di infezione da Hiv in Italia, in progressivo calo dal 2012. 352 i nuovi casi di Aids, con un’incidenza di 0,7 nuovi casi per 100mila residenti

Le diagnosi di infezione da Hiv e casi di Aids in Italia sono, fortunatamente, in progressivo calo da quasi un decennio a questa parte, con una diminuzione più marcata a partire dall’anno 2018. Il sistema di sorveglianza delle nuove diagnosi da Hiv e il registro nazionale Aids vengono continuamente aggiornati dall’Istituto superiore di sanità (Iss) sulla base dei dati recepiti dalle regioni.

Nei giorni scorsi sono stati pubblicati dal Ministero della Salute i dati sulle nuove diagnosi di infezione da Hiv e dei casi di Aids in Italia al 31 dicembre 2020 sul Notiziario Istisan volume 34, n. 11 – novembre 2021, redatto con il contributo di alcuni componenti del Comitato Tecnico Sanitario del Ministero della Salute e i referenti della Direzione Generale della Prevenzione sanitaria del Ministero della Salute.

Diagnosi Hiv, i dati 2020

Nel 2020 sono state registrate 1.303 nuove diagnosi di infezione da Hiv, pari a 2,2 nuovi casi per 100mila residenti. Occorre segnalare, comunque, che sulla completezza dei dati ha impattato inequivocabilmente il Covid-19. L’incidenza registrata in Italia è tra le più basse d’Europa, in cui è, in media, di 3,3 nuovi casi ogni 100mila abitanti.

Le incidenze più alte sono state registrate in Valle d’Aosta, Liguria, Provincia Autonoma di Trento e Lazio. I soggetti che hanno scoperto di essere sieropositivi nell’anno in oggetto erano maschi nel 79,9% dei casi. L’età media era di 40 anni sia per gli uomini sia per le donne. L’incidenza più alta è stata osservata tra le persone di 25-29 anni (5,5 nuovi casi ogni 100mila residenti) e di 30-39 anni (5,2 nuovi casi ogni 100mila residenti); in queste fasce di età l’incidenza negli uomini è di circa 4 volte superiore a quelle delle donne.

Hiv, modalità di trasmissione prevalente

La maggior parte delle nuove diagnosi di infezione da Hiv del 2020 è attribuibile a rapporti sessuali non protetti, che hanno costituito l’88,1% di tutte le segnalazioni. Diversamente dagli anni precedenti, in cui erano preponderanti le diagnosi associate a trasmissione eterosessuale, nel 2020 la quota di nuove diagnosi nei maschi attribuibili a rapporti omosessuali (45,7%) è maggiore a quella ascrivibile a rapporti eterosessuali (42,4%). I casi attribuibili a trasmissione eterosessuale riguardano per il 59,4% maschi e per il 40,6% femmine. In aumento dal 2015 le diagnosi tardive, che nel 2020 hanno rappresentato il 41% dei casi.

Aids, i nuovi casi

Sono 352 i nuovi casi di Aids riscontrati, con un’incidenza di 0,7 nuovi casi per 100mila abitanti. L’80% dei casi di Aids segnalati nel 2020 riguarda persone che hanno scoperto di essere Hiv positive nei sei mesi precedenti alla diagnosi di Aids. In diminuzione, nel tempo, la proporzione di persone che alla diagnosi presentava un’infezione fungina, mentre è aumentata la quota di persone con un’infezione virale e batterica. Nel 2020, il 78,4% delle persone diagnosticate con Aids non aveva ricevuto una terapia antiretrovirale prima della diagnosi. Stabile il numero di decessi tra soggetti con Aids, pari a circa 500 casi annui.