Corretto smaltimento dei farmaci scaduti, ma anche mezzi utilizzati per le consegne a impatto zero, farmaci con una filiera sostenibile, uso consapevole degli antibiotici. Sono solo alcuni esempi del contributo che il farmacista può offrire in termini di sostenibilità ambientale, guardando all’agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile

Cosa può fare il farmacista per informare e sensibilizzare i cittadini sulla corretta gestione e sullo smaltimento dei farmaci e, più in generale, per promuovere una filiera sostenibile per l’ambiente e quindi per il pianeta? Sono stati questi i temi al centro del Convegno organizzato dalla Fondazione Francesca Rava NPH Italia Onlus lo scorso venerdì in occasione di Cosmofarma Exhibition 2022 dal titolo “One planet, one health. Farmaci e sostenibilità: come ridurre l’impatto ambientale, il ruolo del farmacista e nuove proposte”.

Un mondo interconnesso: One Health

La salute dell’uomo e quella dell’ecosistema sono sempre più interconnesse. Da questo l’esigenza di interpretare il mondo attraverso una logica olistica, un approccio One Health per l’appunto, che contempli l’interconnessione tra salute umana, animale e dell’ambiente.

roprio per contemplare questa esigenza la Fondazione Rava ha ricordato che l’iniziativa “In farmacia per i bambini” quest’anno sarà all’insegna della sostenibilità sociale e ambientale, favorendo l’attivazione di tutti gli anelli che gravitano attorno ai bambini. Dalla farmacia, anello centrale in quanto servizio di prossimità per eccellenza e testimonial di comportamenti sostenibili e di iniziative a sostegno della prevenzione e del benessere generale, alla medicina territoriale, fino alla scuola e alla comunità.

L’agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile

Un corretto smaltimento dei farmaci scaduti, ma anche mezzi utilizzati per le consegne a impatto zero, farmaci con una filiera sostenibile, corretto uso degli antibiotici. Sono questi i punti cardine nonché gli orientamenti per la farmacia del prossimo futuro che guarda all’agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, un programma sottoscritto nel 2015 dai governi dei 193 paesi delle Nazioni Unite.

La sostenibilità ambientale, anche nel settore farmaceutico, rappresenta difatti una priorità dell’UE, nonché uno dei pilastri della strategia farmaceutica adottata nel 2020 e che guiderà le iniziative dei prossimi anni.

Il documento Pgeu di tutte le best practice

Il Pharmaceutical group of the european union (Pgeu) ha recentemente pubblicato un documento che raccoglie le migliori pratiche in termini di riduzione dell’impatto ambientale a livello europeo grazie alle quali le farmacie territoriali possono adottare soluzioni virtuose per lo smaltimento dei farmaci. A dettare le linee di azione per la sostenibilità della farmacia sono difatti lo smaltimento corretto dei farmaci e l’uso corretto e responsabile degli antibiotici.

Il gruppo europeo ha inoltre sottolineato l’elevata sensibilità e la crescente consapevolezza dei farmacisti circa le ricadute negative derivanti da una scorretta gestione del farmaco, tanto per la salute dei cittadini quanto per la gestione dell’ambiente.

«In qualità di professionisti del farmaco – ha spiegato Roberto Tobia, presidente del Pgeu per il 2022 e segretario di Federfarma – i farmacisti di comunità si trovano nella posizione favorevole per aumentare la consapevolezza del pubblico, promuovere l’uso prudente e il corretto smaltimento dei medicinali».

L’Italia capofila con Assinde

Dal punto di vista dello smaltimento dei farmaci «il nostro Paese ha messo in piedi la raccolta di farmaci scaduti già quarant’anni fa» ha ricordato ancora Roberto Tobia. Nel 1980, infatti, è stata costituita Assinde, per gestire operativamente l’accordo per l’indennizzo e lo smaltimento dei resi medicinali etici.

«In base all’accordo – ha proseguito il presidente Pgeu – le confezioni di medicinali dispensabili con prescrizione medica di aziende farmaceutiche aderenti ad Assinde, se divenute invendibili presso la farmacia o l’azienda distributrice, vengono indennizzate!. In tal senso l’accordo consente da una parte la gestione ottimale degli stock, dall’altra lo smaltimento corretto dei farmaci a vantaggio dell’ambiente. Inoltre, a livello comunale, ci sono accordi tra le farmacie e le istituzioni locali, per la raccolta differenziata dei farmaci scaduti dei pazienti, che vengono così raccolti e trattati nel rispetto dell’ambiente.