Intossicazioni: un aiuto dalla fitoterapia

In caso di intossicazioni è importante affidarsi a terapie mirate per contrastare la fastidiosa sintomatologia correlata, a favore di un veloce e duraturo ripristino dell’omeostasi dell’intero organismo colpito. Un valido aiuto proviene dalla fitoterapia, che sfrutta nutraceutici ed estratti vegetali adatti proprio a tale scopo

Per intossicazione si intende uno stato patologico che colpisce l’intero organismo in seguito all’azione immediata o accumulo cronico di una sostanza tossica. Nonostante la principale via di contatto con la tossina sia l’ingestione, spesso l’intossicazione può manifestarsi in seguito a inalazione, assorbimento percutaneo o attraverso mucose. Normalmente dopo l’assunzione la potenziale sostanza tossica viene fisiologicamente processata dall’organismo attraverso il tratto gastro-intestinale, metabolizzata a livello epatico ed eliminata attraverso gli organi escretori. D’altro canto, invece, la tossina potrebbe derivare dal normale metabolismo di una molecola di per sé atossica, risultando pericolosa se accumulata e non debitamente escreta, in quanto la maggior parte delle intossicazioni è dose-dipendente, per cui una stessa sostanza, innocua a basse dosi, risulterebbe tossica se accumulata velocemente nel tempo.

Cause scatenanti

Considerando che la maggior parte delle intossicazioni diagnosticate risulta di tipo alimentare, la causa scatenante è generalmente l’ingestione di cibi di origine animale crudi, poco cotti o conservati male, tanto da infettarsi indipendentemente dal superamento o meno della data di scadenza. In altri casi, invece, è dovuta o a un esubero nell’introito di cibo o all’eccesso di alcol con conseguente stato d’ebrezza. Qualora, invece, l’intossicazione derivi da stress emotivo, l’evento scatenante è da ricercare nella presenza di un elemento stressogeno, ossia un qualsiasi fattore capace di perturbare l’equilibrio omeostatico dell’organismo, innescando il rilascio di cortisolo surrenalico con conseguente alterazione di diversi assi ormonali e tendenza alla formazione e accumulo di tossine. Normalmente però gli stress acuti si risolvono rapidamente con l’allontanamento dell’evento stressante e il conseguente riequilibrio dell’omeostasi. Di contro, invece, se lo stress è cronico la velocità del ripristino omeostatico risulta più lenta della comparsa del disequilibrio omeostatico provocato dalla causa stressante in oggetto. Infine, in caso di intossicazioni iatrogene la causa è da ricercare nell’abuso di alcuni farmaci che, seppur dotati di un’efficacia terapeutica, possono comportare effetti collaterali dose-dipendente. In caso di intossicazione intanto è necessario allontanare la causa scatenante, indipendentemente dalla sua natura, e parallelamente affidarsi a terapie mirate e dedite a contrastare la fastidiosa sintomatologia correlata, a favore di un veloce e duraturo ripristino dell’omeostasi dell’intero organismo colpito. Un valido aiuto proviene dalla fitoterapia, che sfrutta nutraceutici ed estratti vegetali adatti proprio a tale scopo.

Sodio citrato e potassio citrato

Sono sali usati come fonte di citrati dall’efficace azione antiacida, per cui utili in caso di iperacidità gastrica, bruciore allo stomaco, dispepsie e cattiva digestione. Il citrato in particolare consiste nell’anione basico dell’acido citrico, acido triprotico caratterizzato da tre costanti acide (Ka1, Ka2, Ka3) che, al normale pH gastrico (1.5 – 3), si stabilizza nella forma basica deprotonando l’acido cloridrico (HCl) e proteggendo la mucosa gastrica dalla sua azione lesiva. L’effetto alcalinizzante dei citrati si riflette anche nell’apparato renale, fungendo da basificanti delle urine, prevenendo la formazione di calcoli renali e facilitando l’escrezione di tossine e metaboliti pH sensibili, ostacolando dunque quadri di acidosi metabolica. Infine, l’apporto di sodio Na+ e potassio K+, veicolati dagli stessi citrati, è invece utile in caso di carenze nutrizionali o in caso di eccessiva perdita dovuta a quadri diarroici, tipici dell’intossicazione.

Glutatione

Potente antiossidante endogeno, ubiquitario, ma principalmente espresso nelle cellule epatiche. Trovandosi in due stati di ossidazione, ridotto (G-SH) e ossidato (GS-SG), il glutatione interviene nei cicli metabolici, fungendo da radical scavenger e detossinante. In condizioni normali tali capacità redox vengono garantite se il rapporto tra glutatione ridotto e forma ossidata si mantiene intorno a 9:1, mentre una sua diminuzione è usata clinicamente come indice di stress ossidativo, responsabile dei quadri d’intossicazione endogena.

Melissa

Fitoterapico usato principalmente come tranquillante, grazie all’alto contenuto in acido rosmarinico. Il suo utilizzo nel trattamento dei sintomi da intossicazione si riflette sulla capacità di sedare disturbi dispeptici gastroenterici, sfruttando le ottime proprietà antispastiche della pianta, e contrastare le spiacevoli palpitazioni nervose, favorendo nel contempo il sonno, mediante un’azione GABAergica e un intervento sulle vie colinergiche, sfruttando l’affinità con i recettori sia nicotinici che muscarinici.

Finocchio

Grazie alla presenza di olio essenziale ricco soprattutto in anetolo, fencone e pinene, il finocchio rappresenta uno degli alimenti detox per definizione, che lo classificano tra i più efficaci detossinanti e digestivi vegetali, nonché come ottimo diuretico e rilassante, vista la sua capacità di contrastare i sintomi da intossicazione e prevenire potenziali recidive. Aiutando inoltre a correggere la ritenzione idrica e i conseguenti gonfiori, dovuti spesso a una cattiva alimentazione, smaltisce efficacemente tossine intrappolate nei liquidi reflui e accumulati in eccesso. Infine l’azione antispastica, da sempre riconosciuta al finocchio, è correlata all’effetto digestivo e all’azione carminativa che, riducendo la formazione di gas intestinali, contrasta flatulenza e aerofagia.

Vitamine del complesso B

La Tiamina (vitamina B1) funge da coenzima nel metabolismo alcolico e glucidico, favorendo la digestione dei carboidrati. La Riboflavina (vitamina B2) è fondamentale per la sintesi endogena dei coenzimi FAD (Flavina Adenina Dinucleotide) e FMN (Flavina Mono Nucleotide) implicati nel metabolismo energetico cellulare. La Niacina (vitamina B3 o PP) interviene nella sintesi dei coenzimi NAD+ (Nicotinammide Adenina Dinucleotide) e NADP+ (Nicotinammide Adenina Dinucleotide Fosfato) implicati nei processi energetici mitocondriali e nei metabolismi dei nutrienti; oltre che per il ripristino del Glutatione nella forma ridotta e attiva. La Piridossina (vitamina B6) funge infine da gruppo prostetico per gli enzimi implicati nel metabolismo proteico e nel corretto funzionamento epatico.

Pietro Abate, Responsabile Scientifico Alta Natura