In occasione della Giornata per la sicurezza delle cure e della persona assistita, ricorsa lo scorso 17 settembre, Andrea Mandelli, presidente Fofi, ha sottolineato l’importante ruolo nell’educazione terapeutica e nel monitoraggio dell’aderenza e dell’efficacia delle cure, svolto dal farmacista

È ricorsa lo scorso 17 settembre la Giornata nazionale per la sicurezza delle cure e della persona assistita. Giunta alla sua quarta edizione, quest’anno è stata dedicata al tema della sicurezza della terapia farmacologica. Pratiche terapeutiche non sicure, criticità ed eventuali errori legati alla gestione della terapia sono tra le principali cause di eventi avversi nell’assistenza sanitaria. Il costo a essi legato è stato stimato dall’Oms in 42 miliardi di dollari all’anno.

«La sicurezza delle cure è una parte fondante del diritto alla salute e, come tale, uno degli obiettivi primari del nostro Ssn che coinvolge in prima persona il farmacista, tanto nell’ospedale quanto sul territorio – ha dichiarato Andrea Mandelli, presidente della Federazione degli ordini dei farmacisti italiani (Fofi), in una nota diffusa dalla federazione -Al centro dell’attività quotidiana di tutta la professione, dalla preparazione alla distribuzione e controllo del farmaco, all’informazione al cittadino, c’è l’impegno per contenere i possibili rischi correlati alle terapie farmacologiche e promuovere un uso corretto dei medicinali da parte dei pazienti, contribuendo al tempo stesso agli obiettivi di sostenibilità economica».

La corretta assunzione dei medicinali assume un’importanza ancora maggiore in un contesto sanitario come quello attuale, in cui i pazienti cronici e anziani multimorbidi sottoposti a regimi terapeutici complessi, sono in costante aumento. Il paziente e chi lo assiste devono poter gestire in maniera corretta la terapia prescritta. Un ruolo fondamentale di ricognizione e counseling in tal senso è svolto proprio dal farmacista.

«Il farmacista è spesso l’ultimo professionista della salute con cui entra in contatto il paziente prima dell’inizio del trattamento – ha affermato a tal proposito Mandelli -rivestendo pertanto un ruolo di primo piano nell’educazione terapeutica, cui si affiancano le funzioni di monitoraggio dell’aderenza e dell’efficacia delle cure, e l’attività di farmacovigilanza, con particolare riguardo alle reazioni avverse, all’uso improprio e all’abuso dei farmaci. Un ruolo che il farmacista, sentinella dello stato di salute dei cittadini sul territorio, svolge in collaborazione con gli altri professionisti del Ssn, anche grazie al supporto dei nuovi strumenti digitali, a partire dal Fascicolo Sanitario Elettronico».