Prosegue la collaborazione tra Fondazione Banco Farmaceutico, Egualia e Federazione degli ordini dei farmacisti italiani (Fofi) a sostegno della cura delle persone che vivono in stato di povertà. È stato rinnovato, infatti, anche per il 2023 il protocollo d’intesa a supporto della “Rete dei presidi farmaceutici solidali”. Il progetto, avviato nel 2021, intende offrire un sostegno strutturale alle realtà che già offrono alle persone in stato di povertà medicine e terapie gratuite.
Previsioni per il 2023
Il numero degli enti convenzionati con Banco farmaceutico che nel corso dei prossimi dodici mesi beneficeranno dell’iniziativa sale da 2 a 11. Gli enti assistenziali coinvolti, distribuiti su tutto il territorio nazionale, hanno già comunicato a Banco farmaceutico la propria previsione di fabbisogno, afferente a 475 principi attivi, per un totale di 106.386 confezioni.
I medicinali, afferenti alle principali aree terapeutiche, sono destinati al trattamento delle patologie più comuni. Tra questi vi sono, per esempio, analgesici, antipiretici, antibiotici, antinfiammatori, antidolorifici, farmaci per l’ipertensione, gastroprotettori, cortisonici etc.
Il primo bilancio
Il primo protocollo (giugno 2021-giugno 2022) aveva visto il coinvolgimento di due enti, l’Opera San Francesco per i poveri (OSF) di Milano e la Comunità di Sant’Egidio di Roma, i quali hanno beneficiato di 39.538 confezioni di farmaci donate da Banco Farmaceutico (di cui 7.672 farmaci e 31.866 DPI, integratori e presidi). Ciò grazie a 31 aziende, di cui 6 associate a Egualia, che hanno donato prodotti farmaceutici. Sono state coinvolte, in totale, 7.472 persone.
«I dati dell’Osservatorio sulla povertà sanitaria del Banco farmaceutico ci dicono che lo scorso anno in Italia almeno 600 mila persone povere non hanno potuto acquistare i medicinali di cui avevano bisogno, perché il 42,2% della spesa farmaceutica resta a carico delle famiglie» commenta il presidente di Egualia, Enrique Häusermann.
Sergio Daniotti, presidente della Fondazione Banco Farmaceutico onlus, aggiunge che «La situazione economica e storica desta molta preoccupazioni. Ci consola, però, poter trovare nel nostro cammino di sostegno a chi è indigente persone, aziende e istituzioni che ci permettono di fare il nostro lavoro e che, come nel caso della Rete dei Presidi Farmaceutici Solidali (PFS), rappresentano anche un importante segnale di umanità e speranza».
Il ruolo dei farmacisti
«Questo progetto esprime in maniera concreta il valore sociale dell’impegno che i farmacisti svolgono quotidianamente in favore delle comunità in cui operano – dichiara Andrea Mandelli, presidente Fofi – La nostra categoria è naturalmente vocata all’assistenza di chi si trova in stato di necessità e conferma una grandissima sensibilità e partecipazione alle iniziative di solidarietà volte a contrastare le disuguaglianze di salute».
A tal proposito, Valerio Della Vedova, protagonista dell’esperienza di volontariato nelle attività del Banco Farmaceutico, spiega che «ogni volta che ci mettiamo al servizio della Fondazione abbiamo la conferma di quanto il nostro bagaglio professionale sia indispensabile per la realizzazione del suo obiettivo istituzionale: recuperare e distribuire gratuitamente i farmaci necessari agli indigenti. Cercare di trovare il farmaco più adatto a risolvere le varie problematiche per le quali riceviamo richieste è, e resta, il nostro impegno quotidiano» conclude.