Il 12% degli italiani considera la propria salute mentale cattiva, addirittura pessima. Il 20% ha fatto ricorso alla psicoterapia. Il 62% è a conoscenza del bonus psicologo. Sono questi i macrodati emersi dall’indagine promossa da Fondazione Soleterre che mira a indagare la percezione degli italiani circa la propria salute mentale e la conoscenza del bonus messo a disposizione dal Governo

Un’indagine condotta da Fondazione Soleterre ha inteso comprendere la percezione degli italiani circa la propria salute mentale e la conoscenza del bonus psicologo messo a disposizione dal Governo, uno strumento pensato per essere di supporto a quanti non avrebbero, diversamente, accesso al supporto psicologico e alla psicoterapia.

L’indagine è stata realizzata attraverso interviste online con il supporto del sistema CAWI. Sono state condotte 1.000 interviste a un campione di soggetti di età compresa tra 18 e 74 anni rappresentativi per sesso, età, area geografica e titolo di studio.

La percezione della propria salute mentale

La prima parte dell’indagine ha inteso comprendere la percezione degli intervistati rispetto al proprio stato di salute mentale. A fronte di un 57% che la ritiene buona e un 31% che addirittura punta a ‘molto buona’, un 10% la ritiene cattiva e un ulteriore 2% addirittura pessima. Tra i più insoddisfatti ci sono donne, giovani e residenti nel Nord-Ovest. Un italiano su 4 ritiene inoltre che la pandemia abbia peggiorato le cose.

Per quanto attiene al ricorso alla psicoterapia, ad averne fruito il 20% degli intervistati, con una prevalenza tra i giovani e residenti al Centro. Il 67% di chi ha fatto psicoterapia durante la pandemia la faceva anche prima e il 93% ha dichiarato che la propria salute mentale è migliorata. Il 60% di chi non è ricorso alla psicoterapia dichiara di non averne avuto bisogno, mentre il 23% crede di poter superare le difficoltà da solo; il 22% non ha intrapreso il percorso a causa di costi proibitivi. Il costo medio percepito di una seduta è risultato essere di 79 euro.

Il bonus psicologo

Per quanto riguarda il bonus psicologo messo a disposizione dal Governo, il 62% degli italiani dichiara di averne sentito parlare. Principalmente si tratta di giovani, donne e residenti nel Nord-Est. La percentuale scende tuttavia al 28% tra coloro che conoscono il reale valore del contributo economico disposto. Il 75% dei connazionali ritengono la misura uno strumento utile: il 46% abbastanza utile, il 29% molto. Un residuo 25% complessivamente la ritiene una misura poco o per nulla utile.

A sapere operativamente come richiedere il contributo attraverso l’Inps è tuttavia solo il 14% del campione. In ogni caso il 44% è persuaso che la modalità di accesso sarà semplice. Inoltre quasi 1 italiano su 4 si dichiara propenso ad usufruirne, per sè stesso (24%).

Intercettare i bisogni prima delle emergenze

«Il bonus psicologico rappresenta un primo passo per rispondere al bisogno degli italiani di prendersi cura del proprio benessere psicologico – ha commentato Laura Parolin, presidente dell’Ordine degli Psicologi della Lombardia in occasione della presentazione dell’indagine – L’indagine è chiara: solo 1 italiano su 5 ha fatto ricorso alla psicoterapia per sé o per un familiare, ma 3 italiani su 4 ritengono il bonus psicologico uno strumento utile in questo senso.

Lasciamoci guidare da questo dato e proviamo a intercettare i bisogni prima delle emergenze per raggiungere più alte probabilità di cura e ottenere un risparmio in termini di costi sociali ed economici per la collettività. Il bonus psicologico è anche un’occasione da non sprecare: testiamolo anche nell’ottica di rendere l’accesso a questo tipo di servizi sempre più comprensibile ai cittadini»