Il 1° dicembre si è celebrata la Giornata Mondiale contro l’Aids, una malattia ancora molto diffusa nel Mondo, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo, ma sulla quale si sono fatti importantissimi passi avanti grazie ai progressi della ricerca scientifica e farmacologica.

Se da un lato c’è l’Aids, che sicuramente continua a essere una presenza “ingombrante” nelle vite di troppe persone, in questi anni, tuttavia, si è abbassata la guardia verso altre patologie, meno letali, ma altrettanto pericolose: le malattie a trasmissione sessuale.

Secondo i dati diffusi dai laboratori analisi di Milano del Santagostino, rete privata di poliambulatori specialistici in Italia, nel 2022, su circa 5 mila test per Hiv, il tasso di positività è stato dello 0,34%. Di contro, è emerso un nemico invisibile sottovalutato da tempo e pericolosamente diffuso fra i trentenni: la sifilide. Su quasi 4 mila test eseguiti negli ultimi 10 mesi per questa malattia, il tasso di positività è risultato pari al 6%.

«Il tema delle malattie sessualmente trasmissibili è troppo poco percepito soprattutto tra i giovani – spiega Elisa Sipio, ginecologa del Santagostino – Appare loro quasi un richiamo al passato, ma è più attuale che mai. Rispetto ad alcuni decenni addietro si è forse abbassata la guardia dal punto di vista della comunicazione e questo ha comportato minore attenzione dal punto di vista delle protezioni. I comportamenti più utili per evitare la diffusione di queste patologie sono l’uso dei contraccettivi di barriera (preservativo maschile o femminile e diaframma) e il sottoporsi periodicamente ai test per queste malattie, semplici, riservati, a basso costo, soprattutto quando si è in procinto di cambiare partner o se si hanno rapporti con più persone».

«È consigliabile, se si hanno rapporti occasionali o con più partner (anche protetti), verificare regolarmente la propria negatività a sifilide, Hiv ed epatiti B e C con un semplice esame del sangue, poiché queste malattie possono essere asintomatiche all’esordio o i sintomi possono essere sottovalutati o mal interpretati e, se non trattate tempestivamente, possono avere una prognosi molto severa – aggiunge Fabio Leva, andrologo del Santagostino – Come ogni attività, anche il sesso non si può svolgere in sicurezza se mancano le adeguate informazioni di base, allo stesso modo in cui riteniamo pericoloso guidare senza conoscere il Codice della Strada o tuffarci in acqua senza saper nuotare. Sebbene possa apparire “poco romantico” chiedere al partner di sottoporsi ai test per la ricerca delle MTS, soprattutto, ma non solo, quando si programma una relazione stabile e senza protezioni, si tratta di un semplice gesto di civiltà (perché contribuisce a arginare la diffusione di infezioni gravi e prevenibili), che garantisce la serenità e la salute di entrambi. Tabù e pudori dovrebbero essere lasciati da parte quando si affrontano argomenti di vitale importanza come questo».

Accanto al lavoro dei medici, un ruolo centrale nella prevenzione è quello del farmacista, primo presidio territoriale nella tutela della salute.