Obbligo previdenziale, la petizione lanciata dal comitato No ENPAF

Tutti i farmacisti iscritti all’Albo sono obbligati all’iscrizione d’ufficio all’ENPAF – Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza Farmacisti – anche se in regime di lavoro subordinato o se disoccupati. Il Comitato No Enpaf rappresenta quei farmacisti che da anni chiedono l’abolizione dell’obbligatorietà di iscrizione all’ENPAF e che al momento ha lanciato una petizione perché la proposta di legge Gribaudo diventi legge.

Nonostante i farmacisti dipendenti siano già iscritti all’INPS – alla stregua di tutti i lavoratori dipendenti – i farmacisti iscritti all’albo sono costretti a pagare una seconda previdenza obbligatoria – quella dell’ENPAF, Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza dei Farmacisti. Tutti gli iscritti all’albo infatti, seppure lavoratori dipendenti o disoccupati, sono costretti all’iscrizione all’Ente previdenziale dei Farmacisti – ENPAF a causa di una legge del dopoguerra (legge n. 233/1946, art. 21) ancora in vigore.

Un aggravio pesante sulle spalle dei farmacisti

L’obbligo per i farmacisti di avere due enti previdenziali – e le relative spese – si traduce sovente, soprattutto per i neolaureati, i disoccupati e i precari, ossia per tutte le fasce più deboli del comparto, in un calvario economico piuttosto che in una risorsa previdenziale utile. Proprio per questo, il Comitato No ENPAF richiede da anni una “giustizia sociale e previdenziale” con la conseguente abolizione dell’obbligo di iscrizione all’ente previdenziale dei farmacisti per i non titolari. Un problema, questo, che colpisce tutti i farmacisti – dichiara il comitato No ENPAF: sia i giovani che, per diverse ragioni hanno già un importante debito nei confronti di ENPAF, sia coloro che, dopo decenni di contribuzione, si ritrovano con un’irrisoria pensione a fronte di quanto versato.

Le iniziative del Comitato No ENPAF e la proposta di legge Gribaudo

Negli anni il comitato ha organizzato manifestazioni e raccolte firme. Con la conferenza stampa dello scorso 21 luglio 2021, il Comitato ha presentato la proposta di legge n.3076 dell’onorevole Chiara Gribaudo dal titolo “Disposizioni concernenti il regime previdenziale dei farmacisti”. La proposta mira a tre elementi essenziali: l’abolizione per legge dell’obbligo contributivo Enpaf per coloro che hanno già una previdenza di primo pilastro e per i disoccupati; l’introduzione di aliquote contributive legate al reddito; la convergenza dei contributi già versati dai farmacisti che potrebbero optare per la cancellazione dall’ente.

La petizione

 L’attuale petizione, rivolta al Ministro del Lavoro Andrea Orlando, mira a far sì che la proposta di legge Gribaudo diventi legge.

“I farmacisti dipendenti meritano con urgenza dopo tanti anni e tante battaglie, una legge che li tuteli e che possa difendere il loro sacrosanto diritto alla libera scelta di una previdenza complementare, scelta ad oggi resa difficile in quanto obbligati a pagare una seconda previdenza di tasca propria” ha ribadito a gran voce il Comitato No ENPAF, specificando che “l’attuale petizione si rivolge anche ai familiari e ai giovani laureandi che vedono in questo obbligo una minaccia per il loro futuro!”

La petizione è accessibile a questo link.