La spesa cosmetica degli italiani cresce del +7,6% nel 2022 rispetto allo scorso anno e ammonterà a 11,4 miliardi di euro a fine esercizio, superando il valore registrato nel 2019. È il dato che emerge dall’indagine congiunturale di Cosmetica Italia, l’Associazione delle imprese beauty appartenente a Confindustria, che fotografa l’andamento del mercato nell’anno in corso, con le previsioni di chiusura.

Nonostante le incertezze internazionali e il forte rincaro dell’energia, la rilevazione delinea una dinamica positiva anche dal punto di vista delle produzioni industriali, che mostrano un trend in rialzo sia riguardo alla componente del fatturato generata sul mercato interno sia riguardo all’export, per un fatturato globale dell’industria cosmetica che a fine anno supererà i 13 miliardi di euro.

La farmacia, terzo canale distributivo italiano per i cosmetici, conferma un andamento positivo, registrando un aumento delle vendite a fine anno di +3,4% rispetto al 2021, a raggiungere i 1.900 milioni di euro di sell out. Il confronto con i valori del 2019 evidenzia una ascesa delle vendite oltre il tetto precedente la pandemia di almeno il 2,8%. La nota economica di Cosmetica Italia sottolinea il positivo effetto dell’intercettazione di nuovi consumatori durante l’emergenza sanitaria, come anche di un’evoluzione verso la diversificazione dell’offerta.

Il fenomeno più importante nel canale farmacia è considerato il consolidamento delle vendite digitali, che già avevano beneficiato dell’intraprendenza del farmacista nell’attrezzarsi rispetto al tema della digitalizzazione. Il commento dell’Associazione delle imprese cosmetiche rimarca inoltre le opportunità legate a un riposizionamento strategico dei farmacisti nei confronti del cosmetico.

Cosmetici nei canali territoriali e digitali

L’espansione delle vendite dei beni per la cura della persona interessa la maggior parte dei canali distributivi dei cosmetici, a partire dalla grande distribuzione. Il primo canale cosmetico, che detiene oltre il 40% delle vendite in Italia chiuderà l’anno a +5,4%, a sfiorare i 4800 milioni di euro. La struttura di questa distribuzione vede un consolidamento di monomarca e SSS Drug. Opportunità di sviluppo si riscontrano nei marchi innovativi e nell’espansione dell’offerta cosmetica dei private label.

Il 2022 vede inoltre il rimbalzo positivo del canale selettivo: +15% e un valore di 2.100 milioni di euro, con cui la profumeria recupera e supera la performance del 2019. Una risalita sostenuta dal desiderio dei consumatori di tornare all’esperienza del negozio, su cui si appoggia la strategia dei brand, che modulano le tensioni sui prezzi e la spinta promozionale in vista dei lanci autunnali e del cruciale periodo natalizio.

Pur con la grande voglia di tornare allo shopping tradizionale, il consumatore italiano consolida il gradimento per l’e-commerce cosmetico che, ormai quarto canale di vendita, ribadisce un ruolo trainante per l’andamento del mercato interno. La crescita del 12,3% nel 2022 porta il valore del beauty acquistato online a quasi 900 milioni di euro, praticamente il doppio del 2019.

Rimane invece a 376 milioni di euro l’erboristeria (+0,2%), stabile rispetto al 2021, ma in contrazione rispetto al valore del 2019 (-15,7%). Il canale è polarizzato fra i monomarca, che mostrano un andamento positivo, e gli esercizi tradizionali, che vivono la maggior sofferenza e che dovranno capire come sfruttare le ampie potenzialità legate al crescente gradimento dei cosmetici a connotazione naturale e sostenibile. Procede a piccoli passi la ripresa delle vendite dirette (porta a porta e per corrispondenza) per cui si prevede un +1,7% rispetto allo scorso esercizio, ma che rimangono pesantemente al di sotto dei livelli pre-pandemia (-27%).

Inoltre, finalmente è arrivato il momento dei canali professionali, dopo l’arretramento dovuto alle passate restrizioni dell’emergenza sanitaria. Torneranno a crescere a doppia cifra sia gli acconciatori sia i centri estetici, rispettivamente a +14,3% e +11,4%, sostenuti da un ritorno delle frequentazioni, tanto atteso anche dagli abitudinari fruitori del servizio dei professionisti della bellezza.

Ulteriore nota di ottimismo, pur nelle molteplici tensioni di questa fase storica, viene letta nel valore decisamente positivo della previsione per le produzioni conto terzi (+9,4%), dato trasversale ai canali considerato anticipatorio di un positivo prossimo andamento del mercato.