Vaccini anti-Covid in farmacia, le misure di sicurezza per la somministrazione

Con delibera XI/5017 dello scorso 12 luglio, la Regione Lombardia ha provveduto a recepire l’accordo quadro nazionale sottoscritto lo scorso 29 marzo 2021 per la somministrazione delle vaccinazioni anti SARS-CoV-2 nelle farmacie che hanno aderito alla campagna. Con la delibera la giunta regionale approva il modificato schema di accordo regionale per la somministrazione di vaccini in farmacia tra Regione Lombarda (Direzione Generale Welfare), Federfarma Lombardia, Assofarm/Conservizi Lombardia e Federazione Regionale Ordini dei Farmacisti.

Tra gli allegati dell’accordo quadro nazionale (consultabile online sul sito di Federfarma), vi sono anche le misure di sicurezza per assicurare lo svolgimento di un corretto iter vaccinale, una sorta di vademecum che ricorda i punti essenziali del processo.

Il documento si divide in più sezioni: la prima è dedicata al farmacista, la seconda alla formazione, quindi al cittadino, agli ambienti dove effettuare la vaccinazione, alla conservazione dei sieri e alla gestione dei rifiuti. Un’ultima parte pone l’attenzione sul monitoraggio e la sorveglianza post vaccino così come sulla tracciabilità dell’iter.

Il farmacista

La partecipazione alla campagna vaccinale da parte delle farmacie è di carattere volontario. «Ogni farmacista affetto da Covid-19 o sintomi correlati deve astenersi dallo svolgere attività oggetto del presente accordo» si legge nel documento.

Il vaccino deve essere somministrato solo previa acquisizione del consenso informato che consente di valutare l’idoneità o inidoneità del soggetto alla seduta vaccinale; gli appuntamenti per l’inoculazione devono essere fissati con un lasso di tempo necessario che permetta di provvedere alla sanificazione della postazione vaccinale tra un soggetto e l’altro.

Il farmacista abilitato alla vaccinazione dovrà indossare guanti e dispositivi di protezione nel corso della seduta vaccinale e assicurare la permanenza e il monitoraggio del vaccinato nei 15 minuti successivi all’inoculazione del siero.

La formazione

Nell’ambito della campagna vaccinale anti-Covid-19 il farmacista deve seguire un iter formativo necessario ad abilitarlo al processo di vaccinazione.

Per quanto attiene alla parte teorica, i farmacisti coinvolti dovranno seguire due corsi promossi dall’Istituto Superiore di Sanità – ISS, l’uno propedeutico all’accesso dell’altro: “Campagna vaccinale Covid-19: la somministrazione in sicurezza del vaccino anti-Sars-Cov-2” e un successivo modulo in FAD relativo a specifiche competenze del farmacista anche con riguardo all’inoculazione del siero e alla fase del triage pre-vaccinale. Le credenziali di accesso al corso vengono fornite dall’ISS alla FOFI e, attraverso quest’ultima, agli ordini provinciali dei farmacisti che le distribuiscono ai farmacisti interessati al completamento del percorso.

L’attività formativa è ulteriormente integrata da una parte di tutoraggio al termine della quale un tutor professionale certificherà che il farmacista ha correttamente espletato l’esercitazione pratica atta all’inoculazione del vaccino.

Il cittadino

Il cittadino che intende sottoporsi alla vaccinazione in farmacia è tenuto a fornire al farmacista qualsiasi informazione utile alla corretta compilazione del consenso informato. Non deve inoltre essere entrato in contatto negli ultimi 14 giorni con persone Covid-positive, essere positivo e avere sintomi Covid-correlati. Deve poi rispettare le norme di prevenzione vigenti: indossare la mascherina e farsi misurare la temperatura.

Gli ambienti per la vaccinazione

È opportuno effettuare la vaccinazione in area esterna alla farmacia ovvero al suo interno purché in spazi separati da quelli destinati all’accoglienza dell’utenza e alle attività ordinarie.

È necessario esporre un avviso all’esterno recante indicazioni precise circa l’accesso, con chiari percorsi di entrata-uscita e di attesa, unitamente al numero massimo di persone che possono soggiornare all’interno; è necessario garantire il distanziamento sociale all’interno degli spazi preposti oltre a una soluzione per consentire l’igienizzazione delle mani.

Occorre inoltre prestare grande attenzione al ricircolo dell’aria, soprattutto se la vaccinazione avviene nei locali interni alla farmacia, aumentando la capacità filtrante di ricircolo.

Conservazione e Rifiuti

Il documento ricorda che i vaccini destinati alle farmacie devono essere conservati in frigoriferi e freezer appositi con costante monitoraggio delle temperature. La temperatura raccomandata sul prodotto va mantenuta dalla sua presa in carico fino al suo utilizzo onde evitare deterioramento che ne comprometterebbe efficacia e sicurezza.

Lo smaltimento dei rifiuti deve avvenire con precisione: gli stessi devono essere posti in contenitori speciali mentre gli oggetti taglienti, come aghi e siringhe, in un altro apposito contenitore.

Sorveglianza post vaccino e tracciabilità

Grande attenzione viene infine dedicata al periodo di sorveglianza post-vaccino della durata di 15 minuti. In quel lasso di tempo il farmacista sorveglierà il paziente e fornirà un supporto di emergenza in caso di reazione anafilattica dovuta alla vaccinazione, contattando immediatamente il 118.

Se necessario, il farmacista provvederà alla somministrazione di adrenalina intramuscolo. Proprio per poter assicurare supporto al paziente in casi di reazioni avverse, il farmacista è tenuto ad avere una borsa-carrello delle emergenze.

In caso di reazioni avverse lo stesso, ovvero il paziente, dovranno segnalare immediatamente l’accaduto. Inoltre, al fine di assicurare tracciabilità del vaccino, il farmacista provvede all’inserimento, nel sistema informatico, di tutti i dati richiesti dalla procedura per tracciare l’avvenuta vaccinazione.