È stato attivato un programma di uso compassionevole per l’accesso di tutti i pazienti, con diagnosi di tumore al polmone squamocellulare non resecabile e/o metastatico, al trattamento con nivolumab. È quanto fa sapere in una nota stampa l’Agenzia Italiana del Farmaco. “Nivolumab appartiene a una classe di nuovi farmaci immuno-terapici che, in virtù del loro meccanismo d’azione sembrano in grado d’indurre risposte durature, prolungando l’aspettativa di vita dei pazienti”, si legge nella nota di Aifa.
“I risultati dello studio di fase III CheckMate-017 che confrontava, in pazienti con NSCLC squamocellulare metastatico in progressione, durante o dopo una I linea di chemioterapia contenente platino, il nivolumab vs docetaxel, hanno mostrato un vantaggio di sopravvivenza altamente significativo, con OS mediana di 9.2 vs 6 mesi (HR=0,59 95%IC 0.44,0.79; p=0,00025) a favore del trattamento con nivolumab”, spiega l’Agenzia, “tenuto conto di tali risultati ottenuti in uno specifico setting terapeutico caratterizzato da prognosi infausta e limitate alternative terapeutiche, AIFA, AIOM e CIPOMO hanno congiuntamente richiesto a Bristol Myers Squibb l’attivazione di un programma di uso compassionevole, ai sensi del DM 8 maggio 2003, per tutti i pazienti italiani. L’azienda si è resa disponibile a procedere all’immediata attivazione del programma, con l’impegno ad accogliere richieste per il trattamento di nuovi pazienti sino alla data di registrazione europea (EC decision)”.
