L’ictus cerebrale – sia nella forma ischemica (ostruzione) che emorragica (rottura) – a livello globale è risultato nel 2021 la terza causa di morte e la quarta causa di disabilità, con una incidenza di 11,9 milioni di casi e una prevalenza di 93,8 milioni di casi, la patologia ha causato 7,25 milioni di decessi rappresentando il 5,6% di tutti gli anni persi per morte prematura o disabilità (disability-adjusted life years, DALY).

A livello italiano si conferma la terza causa di morte – nel 2022 pari al 7,6% di tutti i decessi stando ai dati ISTAT – e la prima causa di disabilità grave, con il 75% dei sopravvissuti che riporta esiti invalidanti che, nella metà dei casi, comportano perdita dell’autosufficienza.

Sebbene la mortalità sia in calo grazie alle all’efficacia di misure preventive, terapeutiche e assistenziali, inclusa la maggior diffusione su tutto il territorio nazionale dei Centri Ictus o Stroke Unit, di una specifica Rete per patologie tempo-dipendenti (Rete ICtus – RIC) e di idonei percorsi diagnostico-terapeutico-assistenziali (PDTA), il progressivo invecchiamento della popolazione e l’aumento della prevalenza e del burden sociale richiedono un intervento preventivo sempre più capillare.

La campagna 2025 per il World Stroke Day

Lo scorso 29 ottobre, in occasione della Giornata Mondiale dell’Ictus, è stata lanciata la campagna “Every M1nute Counts” che con il suo claim ribadisce che “il tempo è cervello” e che l’intervento salvavita va eseguito entro 4,5-6 ore dall’esordio dei sintomi.

Riconoscere i sintomi: l’acronimo FAST

In caso di sospetto ictus, la tempestività è vitale. L’acronimo inglese FAST è lo strumento più rapido per riconoscere i sintomi e agire. Le lettere che lo compongono indicano 4 diversi possibili sintomi dell’ictus.

  • F (Face – Faccia): chiedere di sorridere e notare se la bocca appare storta o un angolo non si solleva.
  • A (Arms – Braccia): chiedere di alzare le braccia e osservare se un arto è difficile da sollevare o ricade.
  • S (Speech – Linguaggio): chiedere di ripetere una frase semplice e valutare se il linguaggio è biascicato o privo di senso.
  • T (Time – Tempo): in presenza anche di uno solo di questi segni, è fondamentale chiamare immediatamente il 112/118 richiedendo un trasporto d’urgenza che garantisca l’arrivo in una Stroke Unit specializzata.

Il ruolo cruciale della prevenzione

Tuttavia, la vera battaglia si vince nella prevenzione primaria. Tra i fattori di rischio, sebbene età e familiarità non siano modificabili, è cruciale intervenire su:

  • ipertensione arteriosa, il principale fattore di rischio per l’ictus;
  • la fibrillazione atriale, che aumenta notevolmente il rischio ischemico;
  • il diabete mellito;
  • le dislipidemie;
  • le cardiopatie;
  • le vasculopatie.

Ancora, è cruciale intervenire sugli stili di vita scorretti: tabagismo, sedentarietà, sovrappeso e alimentazione sbilanciata (ricca di grassi e sale).

Il farmacista: sentinella della salute e garante dell’aderenza

In questo scenario, il farmacista di comunità emerge come un attore cruciale, in particolare in due aree chiave: lo screening e la vigilanza, grazie al contatto diretto e frequente con il cittadino.

Il farmacista può misurare regolarmente la pressione arteriosa e intercettare segnali d’allarme, come l’irregolarità del polso (sospetto di fibrillazione atriale), indirizzando tempestivamente i pazienti al Medico di Medicina Generale per la diagnosi e l’inizio della terapia; l’aderenza terapeutica in quanto nelle patologie croniche come ipertensione, diabete e fibrillazione atriale, la non aderenza alla terapia rappresenta una delle maggiori cause di fallimento preventivo.

Il farmacista ha un ruolo fondamentale nell’educare il paziente sull’importanza della continuità terapeutica, nel monitoraggio delle prescrizioni per l’intercettazione di una non aderenza, ma anche per fornire consulenza per superare ostacoli come la paura degli effetti collaterali o la gestione di pazienti in poli-trattamento.

Attraverso la Farmacia dei Servizi, il farmacista può contribuire in modo sostanziale a colmare il gap tra diagnosi e prevenzione efficace, trasformando la farmacia in un centro nevralgico per la salute cerebrovascolare.

 

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