Biosimilari, un rapporto evidenzia la riduzione dei costi delle terapie grazie alla loro introduzione sul mercato

L’introduzione dei farmaci biosimilari nel mercato europeo ha determinato riduzioni del costo delle terapie tra il 10% e il e il 50% nelle diverse aree terapeutiche. Il dato è emerso dal rapporto “The Impact of Biosimilar Competition in Europe”, presentato nei giorni scorsi a Bruxelles, e realizzato da Quintiles IMS con il contributo di EFPIA, Medicines for Europe e EuropaBio.

Il documento si basa sui dati di mercato 2016 ed è stato realizzato affidandosi a quattro set di indicatori che analizzano la penetrazione dei biosimilari sul mercato utilizzando l’unità di misura delle giornate di trattamento.

La riduzione dei listini più eclatante, per quanto riguarda i singoli prodotti, ha interessato i mercati delle epoetine e dei fattori di crescita granulocitari (con una diminuzione media del 27% del costo del trattamento giornaliero), seguiti dal mercato dell’ormone della crescita (-15%) e dell’anti-TNF (-10%).

Manlio Florenzano, coordinatore dell’Italian Biosimilars Group (IBG) ha spiegato che «la riduzione media dei prezzi nelle aree terapeutiche in cui sono stati introdotti biosimilari è dovuta al fatto che la pressione concorrenziale si riflette non solo sul prodotto comparabile bensì sull’intera classe terapeutica. I dati emersi dal rapporto evidenziano dunque la necessità della presenza sul mercato del massimo numero di player, per poter realizzare i migliori risultati nel lungo periodo. La compresenza sul mercato di una maggiore scelta di principi attivi – biologici e biosimilari – in ciascuna area terapeutica rappresenta infatti sia per il medico che per il paziente la migliore garanzia di poter accedere alle cure più appropriate per ciascuna condizione patologica».