L’arrivo dell’autunno e dei primi freddi apre la porta alla stagione dell’influenza e dei virus respiratori. La nuova indagine di Human Highway realizzata per Assosalute – Associazione nazionale farmaci di automedicazione – sul tema “Stagione dei virus respiratori 2025–2026: strategie di prevenzione e scelte di cura consapevoli” fa luce sul punto di vista dei cittadini italiani riguardo a influenza, virus respiratori e vaccinazione ed è per questo di particolare interesse per il farmacista.

La popolazione affronta l’arrivo di influenza e degli altri virus che circolano con una consapevolezza sempre maggiore, cresciuta a seguito della pandemia, ma non senza timori: il 68,4% teme soprattutto per bambini e anziani e per questo motivo il 27,7% di chi sceglie di vaccinarsi, lo fa per proteggere i propri cari, più vulnerabili (con un picco di 39,8% nella fascia 25-34 anni).

Un dato molto significativo riguarda la convinzione che sia necessario un uso responsabile dei farmaci da automedicazione, riconoscibili grazie al bollino rosso che sorride sulla confezione. Lo pensa l’81,8% degli intervistati, che ritiene ciò possa avvenire grazie a informazioni corrette come quelle che possono fornire i medici e i farmacisti.

«Dopo due stagioni da record, anche quest’anno ci aspettiamo una circolazione sostenuta di virus influenzali e dei suoi “cugini” come rhinovirus, SARS-CoV-2 e virus respiratorio sinciziale (RSV), con un impatto che potrebbe coinvolgere tra il 15 e il 25% della popolazione italiana, fino ad arrivare a interessare, potenzialmente, circa 16 milioni di persone», spiega il prof. Fabrizio Pregliasco, direttore della Scuola di Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva dell’Università degli Studi di Milano e Direttore Sanitario dell’I.R.C.C.S. Ospedale Galeazzi Sant’Ambrogio.

«I segnali che arrivano dall’emisfero australe ci invitano a non abbassare la guardia: la stagione potrebbe essere intensa, con un aumento dei casi da metà ottobre e un picco durante l’inverno. La pressione sui servizi sanitari resta un rischio concreto, soprattutto per le fasce più fragili» aggiunge.

Viste queste previsioni, è più che mai importante l’azione che può svolgere il farmacista nel promuovere il più possibile la campagna vaccinale. La figura del farmacista si conferma fondamentale come punto di riferimento nel campo della salute per il 23,5% del campione della survey.

La ricerca ha indagato le tendenze dal 2019 a oggi. «Rispetto a cinque anni fa è aumentata la quota di chi sceglie di curarsi in autonomia con farmaci da banco che conosce per esperienza raggiungendo quasi il 20% dei rispondenti – 1 italiano su 5 – contro il 14,6% del 2020» sottolinea Giacomo Fusina, Amministratore Delegato di Human Highway.

Il farmacista conosce bene i prodotti in commercio che può consigliare, le formulazioni di principi attivi in associazione e le diverse forme farmaceutiche e può quindi essere di supporto e orientare efficacemente il paziente verso la soluzione più utile in base ai sintomi che manifesta, all’evolversi della patologia nel tempo e alle sue preferenze.

«Sul totale dei rimedi utilizzati in caso di sintomi influenzali e simil-influenzali, i farmaci da banco si confermano in testa alla classifica, poiché vengono scelti dal 64,4% della popolazione, seguiti da integratori e vitamine (16,9%) e dagli antibiotici (15,4%), il cui uso senza prescrizione purtroppo, seppure in calo, resta diffuso, soprattutto tra i giovani (18-24 anni 30,9%) e gli uomini (18,8% vs. 11,9% donne)» aggiunge Fusina.

«L’uso inappropriato di antibiotici è ancora troppo frequente – avverte Pregliasco – Ricordiamo che vanno assunti solo in caso di complicanze batteriche a fronte di una prescrizione medica: abusarne favorisce l’antibiotico-resistenza e non aiuta contro i virus. L’automedicazione, se effettuata in modo responsabile, è una scelta terapeutica adeguata per la gestione dei sintomi influenzali» sottolinea.

«Ma è fondamentale saper distinguere quando è sufficiente ricorrere ai farmaci da banco e quando invece è necessario rivolgersi al medico, soprattutto per anziani, bambini piccoli e persone fragili». Anche in questo il farmacista sa dare aiuto. «L’informazione corretta è la prima alleata della salute» conclude il professore.