In occasione della Giornata internazionale del farmacista, celebrata lo scorso 25 settembre, Confservizi Lombardia ha presentato presso la sede di Anci Lombardia i risultati della prima ricerca di settore specifica sul mondo delle farmacie comunali lombarde dal titolo: “Le farmacie comunali in Lombardia. Dinamiche attuali e prospettive future”.

Lo studio, molto ampio e unico nel suo genere, analizza in modo sistematico l’evoluzione, le sfide e le opportunità di un settore che tutti i relatori hanno definito strategico per il welfare territoriale. La Lombardia è la regione con il più alto numero di farmacie comunali d’Italia, 468, gestite da 201 enti diversi, con un impatto variabile sul territorio dove sono situate, che dipende anche dalla presenza più o meno marcata di farmacie private.

Le farmacie comunali rappresentano un presidio sanitario di prossimità fondamentale per i cittadini, in grado di coniugare professionalità e vicinanza ai bisogni quotidiani di salute. Possono svolgere un ruolo di particolare utilità se vengono aperte in Comuni decentrati e quando rappresentano l’unica risposta alle necessità dei propri abitanti.

L’approccio metodologico dello studio ha suddiviso l’analisi in quattro settori precisi:

  1. la dimensione territoriale
  2. la dimensione gestionale
  3. la dimensione del personale
  4. la dimensione dei modelli di servizio.

Partendo dal dettaglio sulla realtà delle farmacie comunali esistenti, descritta tramite un’analisi georeferenziata della distribuzione e tipologia delle farmacie comunali presenti in Lombardia, sono stati affrontati tutti gli aspetti critici e i punti di forza di questa tipologia di farmacie.

All’interno di uno scenario complesso, non privo di concorrenza, le farmacie comunali desiderano differenziarsi dalle private mantenendo il più possibile lo spirito originario di servizio alla popolazione, che dovrebbe cercare una caratterizzazione specifica a partire dall’analisi dei bisogni della cittadinanza locale. La carenza di farmacisti è un problema diventato ormai grave.

È importante “fare rete” tra più farmacie per aumentare la propria forza ed efficienza rispetto alla concorrenza, a beneficio dei cittadini che usufruiscono dei servizi proposti, dei Comuni che possono eventualmente ricavare utili da reinvestire e, non ultimo, per diventare più attrattivi verso i laureati.

A oggi in Lombardia sono state formalizzate 2 reti di imprese (Le Comunali – Farmacie in rete e Le farmacie fuori dal Comune) che includono complessivamente 12 aziende pubbliche che gestiscono un totale di 45 farmacie comunali. I due portavoce presenti in sala, Cristiano Canova e Giordano Romano, rispettivamente, hanno invitato tutte le farmacie interessate a contattarli per ispirarsi alla loro esperienza e “approfittarne” nel caso volessero realizzare qualcosa di analogo in altri territori.

Molto interessante il dettaglio sulle forme di gestione delle farmacie comunali. Ne esistono ben cinque tipi: 1) tramite società di capitali a partecipazione mista pubblico-privata (33% circa delle farmacie); 2) tramite società di capitali a partecipazione interamente pubblica (31 %); 3) tramite azienda speciale (19%); 4) in concessione tramite società di capitali a partecipazione interamente privata (13% delle farmacie); 5) in economia, gestita da una struttura interna all’ente comunale (4%).

Renato Acquistapace, Coordinatore del settore farmacie di Confservizi Lombardia e Yuri Santagostino, Presidente, hanno commentato che «le farmacie comunali non sono solo un punto di accesso alla salute per i cittadini, ma generano anche un impatto economico rilevante per i comuni e per l’intero sistema sanitario regionale. I loro servizi migliorano la qualità della vita delle persone e, allo stesso tempo, rappresentano un modello di gestione pubblica che reinveste nel benessere collettivo. Questa ricerca non vuole essere un punto di arrivo, ma un punto di partenza. I dati raccolti e le riflessioni sviluppate vogliono stimolare una visione sul futuro, aiutando a comprendere le sfide e le opportunità che attendono le farmacie pubbliche nei prossimi anni».