La farmacia non è esclusa e risente, come tutto il settore sanitario, delle “influenze” generate dall’Intelligenza Artificiale (IA), un mercato in forte crescita a livello mondiale. Ambiti operativi, gestionali, di monitoraggio della domanda e dell’offerte per soddisfare in maniera ottimale il bisogno di salute del cittadino e del territorio, sono alcuni dei settori di impiego in cui questo strumento potrebbe dare esiti di maggiore efficacia, in termine di performance migliorate, con importati impatti costo-efficacia, non necessariamente associato all’aspetto puramente economico.
Se ne è parlato all’Assemblea annuale di Integratori & Salute, incentrata sul tema delle “AI e digitalizzazione: trend, impatti e strategie di adozione”, tenutasi a Milano presso la Torre PwC (15 Ottobre).
Una ri-evoluzione per il presidio
Chatbot e assistenti virtuali ma anche altre tecnologie e strumenti governati dalla IA si insedieranno nella pratica quotidiana e operativa del farmacista e della farmacia. Oggi e del prossimo futuro. L’aiuto che se ne potrà ricavare è sensibile:
- ottimizzazione delle attività manuali;
- miglioramento della gestione del magazzino;
- personalizzazione del servizio;
- attenzione alla persona-paziente.
Sono solo alcune delle prestazioni che si potranno chiedere a questi ausili. Tali da implementare anche aspetti puramente clinici, potenziando l’alleanza farmacista-Medico di Medicina Generale e/o specialista. Rientrano, infatti, fra le “competenze” e potenzialità di questi strumenti tecnologici anche la possibilità di screenare e identificare pazienti potenzialmente a rischio di non aderenza terapeutica, quindi di ridurne la criticità inviando reminder automatici per la auto-somministrazione di terapie e/o il ritiro di farmaci. Al medico, l’IA sarà utile per tenere un link diretto con il paziente tramite dispositivi collegati o ancora il far dialogare diversi strumenti tra loro secondo il concetto di interoperabilità.
Cosa può fare l’IA in farmacia.
Efficiente e operativa, l’IA può mettersi al serivzio del persidio e del professionista per:
- l’automazione dei flussi di lavoro, favorendo l’ottimizzazione delle attività manuali per ridurre errori e tempi, ad esempio tramite la compilazione e pianificazione di ordini, controlli su ricette elettroniche SSN, il supporto per prenotazioni CUP, servizi e cosi via;
- la gestione degli acquisti e delle scorte, impattando in maniera efficiente sull’organizzazione del magazzino e il riordino automatico dei farmaci, predire la domanda stagionale ad esempio di vaccini, antinfluenzali, aiutare nel controllo di scadenze ed altro;
- la gestione amministrativa: Reportistica e dashboard con KPI, come margini per categoria, vendite per fascia oraria, confronto con anni precedenti, analisi predittiva della domanda e ottimizzazione degli ordini, la gestione di turni e ferie del personale sono alcuni ambiti applicativi;
- i servizi clienti e supporto, ovvero contribuire al miglioramento e personalizzazione del servizio erogato all’utente-paziente, tramite chatbot e assistenti virtuali, dare supporto per definire le interazioni di farmaci, fornire traduzioni multilingue per clienti stranieri e cosi via;
- la gestione clinica e l’aderenza terapeutica: identificare pazienti a rischio di non aderenza terapeutica, inviare reminder, consentire il monitoraggio dei pazienti tramite dispositivi collegati, tramite servizi di telemedicina. Sono alcune opportunità per migliorare
- l’attenzione e il servizio all’utenza;
- l’educazione del paziente: creare materiali digitali interattivi su terapie e prevenzione, ad esempio per screening e autoanalisi, promuovere campagne personalizzate per stili di vita sani, inviare promemoria tramite app/WhatsApp sono soluzioni adottabili e realizzabili con strumenti di IA.
Il “posizionamento” dell’IA
Il panorama e le prospettive sono chiare. «L’AI è destinata a rivoluzionare la sanità del futuro – ha affermato Annarita Bellarosa, Director Healthcare, Pharma & Life Sciences di PwC Italia – offrendo rilevanti benefici sia da un punto di vista del risparmio economico che in termini di efficienza operativa e nella prevenzione, diagnosi e cura. Sarà sempre più possibile semplificare le pratiche amministrative e di back office, ottimizzare l’allocazione delle risorse e dei flussi di lavoro, fuori e dentro la farmacia, migliorare il Customer Care, l’engagement e l’aderenza dei pazienti. Allo stesso tempo, si potranno fare analisi predittive su prognosi e outcome, migliorare l’accuratezza diagnostica e creare piani di trattamento personalizzati. Infine, sarà possibile favorire assistenza a distanza, facilitare la formazione del personale e l’informazione dei pazienti».
Efficacia e efficienza anche in ambito di integrazione alimentare
I vantaggi e molte sfide ancora aperte. Resta inteso che l’IA è e continuerà ad essere un supporto, non un sostituto dei professionisti della salute: medici, dietisti, farmacisti e nutrizionisti si qualificano come figure insostituibili nell’interpretare i bisogni individuali della persona-paziente, nel fornire consigli personalizzati e garantire un approccio etico e sicuro all’integrazione alimentare: opportunità che potrà essere ulteriormente migliorata da IA e tecnologie.
«Grazie all’AI – ha concluso Germano Scarpa, Presidente di Integratori & Salute – stiamo entrando in una nuova era dell’integrazione alimentare, in cui ogni prodotto può essere pensato per un preciso profilo nutrizionale e un determinato stile di vita ma è fondamentale che questo progresso sia accompagnato da un approccio etico, responsabile e regolamentato. L’uso dei dati, l’accuratezza delle raccomandazioni e la tutela del consumatore devono restare al centro di ogni prospettiva attuale e futura».


