In occasione della Milano Digital Week 2025, il 3 ottobre si è svolto il convegno MiCuroDigitale, giunto alla sua terza edizione, a cura di Cosmofarma Exhibition, Exposanità e HealthAbility Experience. Un prezioso momento di condivisione per fare il punto sull’evoluzione della sanità digitale e sul ruolo dell’AI come motore d’innovazione per la farmacia e i servizi sanitari territoriali.

L’uomo al centro

Il settore della cura digitale è in grande fermento: in Italia, nel 2024, la spesa per la sanità digitale è cresciuta a 2,47 miliardi di euro, segnando +12%. Il 36% dei medici specialisti e il 52% dei Medici di Medicina Generale hanno effettuato televisite. WhatsApp è diventato uno strumento per comunicare con il proprio medico. Il 26% degli specialisti, il 46% dei MMG e il 19% degli infermieri ha usato l’AI generativa (dati raccolti da Osservatorio Sanità Digitale del Politecnico di Milano).

Non si tratta quindi di futuro, ma già il presente vede Istituzioni, professionisti e aziende attive nell’utilizzo di strumenti digitali e tecnologie intelligenti per trasformare l’esperienza di cura, migliorare l’accesso ai servizi e promuovere il benessere in modo sempre più personalizzato, efficace e sostenibile. MiCuroDigitale ha messo in luce come sanità, tecnologia e cittadino possano dialogare in modo trasparente e sinergico, mettendo l’innovazione al servizio delle persone, in una visione sempre più inclusiva della salute e del benessere.

Sanità e farmacia digitale

Come la tecnologia sta trasformando la farmacia e i servizi sanitari territoriali? Quali le azioni e i benefici concreti, per il farmacista e per il paziente? Quali le criticità?

Annarosa Racca, presidente di Federfarma Lombardia, dà il via ai lavori, portando la testimonianza della regione lombarda con entusiasmo e fiducia verso le nuove tecnologie. «Le farmacie lombarde sono impegnate da tempo in un processo di dematerializzazione dei processi erogativi di beni e servizi, che permette benefici molteplici: è possibile, infatti, snellire le procedure di erogazione dei presidi, così come di archiviazione di documenti, mantenendo se non incrementando la sicurezza, risparmiando tempo e tagliando costi di gestione del materiale cartaceo, a favore della sostenibilità ambientale. Altro esempio in questa direzione è la possibilità per gli assistiti diabetici di firmare il modulo di ricezione dei dispositivi, utilizzando la firma elettronica semplice, oppure l’utilizzo delle firme elettroniche avanzate per la raccolta del consenso informato per tutte le attività e i servizi erogati in farmacia quali vaccini e screening».

Beatrice Delfrate, dirigente Informatico Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali, parla di un sistema integrato farmacia, ponendo l’accento sul ruolo “educativo” del farmacista verso il cittadino, che può contribuire attivamente alla condivisione dei dati popolando lui stesso il suo profilo sanitario. «La trasformazione digitale della sanità italiana costituisce una sfida strategica che coinvolge in modo trasversale istituzioni, professionisti e cittadini. In questo scenario, la farmacia digitale si afferma come presidio avanzato di prossimità, capace di connettere servizi sanitari, tecnologie intelligenti e percorsi assistenziali personalizzati. Grazie a un forte impulso tecnologico, essa diventa uno snodo cruciale per promuovere l’equità territoriale e garantire un accesso uniforme alle cure».

Soluzioni concrete dell’AI

Interessanti applicazioni pratiche in ambito di sanità integrata vengono presentate con i contributi di Alberto Pravettoni, General Manager CGM Telemedicine dedicato a l’AI che favorisce il dialogo tra farmacista e paziente, e Marco Grespigna, CEO Think FWD Group, secondo cui l’Intelligenza Artificiale è il “principio attivo” indispensabile per una farmacia in salute.

«L’AI sta evolvendo rapidamente: da supporto analitico a vero e proprio partner decisionale per medici, farmacisti e pazienti – afferma infine Andrea Villa, engagement Manager, Strategy & Planning Educom – Compito di tutti gli attori è guidare questa transizione affinché l’innovazione sia anche empatica e “patient-centered”, in modo etico e trasparente».

Come già era stato anticipato nella scorsa edizione di MiCuroDigitale, il momento è oggi cruciale per la medicina. Da un sistema verticale, stiamo volgendo a una diagnostica integrata che coinvolge paziente, medico, ospedale, diagnostica, farmacia, wearable device. AI sì dunque, ricordando sempre che i dati sono di per sé “solo” dati, e che l’esperienza e la creatività umane saranno sempre insostituibili.