La Lombardia è la prima regione italiana a dotarsi di una legge organica per affrontare la povertà farmaceutica. Il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità un provvedimento che mira a trasformare un problema sociale in una soluzione concreta, promuovendo il recupero e la donazione di medicinali, prodotti farmaceutici e presidi sanitari inutilizzati o invenduti.
L’obiettivo primario della legge è duplice: contrastare la povertà sanitaria ed evitare al contempo lo spreco sul territorio, chiaramente nel pieno rispetto delle norme statali sul recupero dei farmaci.
Un sistema strutturato di recupero e rete solidale
Il nuovo testo legislativo, che si avvale di un finanziamento iniziale di 200 mila euro, non si limita alla mera beneficenza, ma istituisce un vero e proprio modello operativo e sussidiario che coinvolge attivamente la farmacia territoriale come snodo cruciale.
Nello specifico, la legge prevede:
- Un network di collaborazione attraverso la messa in rete di farmacie, imprese farmaceutiche e realtà assistenziali (Terzo Settore) per facilitare la raccolta sicura e tracciabile dei medicinali;
- Un sostegno al Terzo Settore grazie a strumenti di coprogettazione e sostegni economici per gli enti che gestiscono il recupero e la ridistribuzione;
- Un lavoro di sensibilizzazione e disseminazione attraverso campagne informative e specifiche Giornate regionali di raccolta dei farmaci;
- Un monitoraggio grazie all’istituzione di un Osservatorio regionale dedicato al fenomeno della povertà sanitaria per una mappatura precisa delle esigenze.
Il farmaco inutilizzato diventa risorsa
Il relatore della legge, Christian Garavaglia, ha evidenziato l’impatto potenziale di questo sistema, citando i dati della Giornata di Raccolta del Farmaco 2024, che ha permesso di raccogliere 144.046 confezioni, per un valore di 1,3 milioni di euro.
Garavaglia ha rimarcato la portata innovativa del provvedimento: «Il provvedimento approvato rappresenta una novità in Italia: per la prima volta una Regione interviene in modo puntuale su questo tema, nel rispetto della norma statale, trasformando medicinali, beni e presidi sanitari inutilizzati da costo di smaltimento a risorsa preziosa destinata a chi è in difficoltà».
La legge si pone dunque nel solco di una tradizione legislativa e culturale lombarda che intende l’assistenza come sussidiarietà attiva e coesione sociale, offrendo risposte concrete e tracciabili ai cittadini in forte difficoltà economica.


