La spesa farmaceutica delle Regioni ha chiuso il 2024 in rosso.

Il consuntivo definitivo – “Monitoraggio della Spesa Farmaceutica Nazionale e Regionale gennaio-dicembre 2024”, approvato dal consiglio di amministrazione dell’Agenzia italiana del Farmaco – AIFA, nella seduta dello scorso 29 luglio, mostra uno sforamento del tetto per gli acquisti diretti dei farmaci pari a 4 miliardi e 16 milioni di euro, un dato superiore alle stime calcolate ad aprile e pari a 3,7 miliardi di euro.

La spesa per acquisti diretti si è così assestata all’11,32% del Fondo Sanitario Nazionale, ben al di sopra del tetto fissato all’8,3% e con un incremento significativo, considerando che nel 2023 l’incidenza era stata del 10,53%.

Le ragioni dell’aumento della spesa diretta

A pesare sull’aumento della spesa dinamiche molteplici: l’invecchiamento della popolazione, i costi incrementali dell’innovazione ma anche il passaggio di diversi farmaci dal fondo per gli innovativi a quello per gli acquisti diretti.

Grandi differenze regionali e un avanzo da riallocare

Il rapporto AIFA evidenzia una forte disparità tra le Regioni.

Mentre la Lombardia, la PA di Trento e la Valle d’Aosta sono riuscite a contenere lo sforamento, rimanendo sotto la soglia del 10% del FSN, Emilia Romagna, Abruzzo e Marche si sono collocate sopra la soglia del 12%.

Tre regioni hanno superato la soglia del 13%: Friuli Venezia Giulia (13,15%) Campania (13,21%) e Sardegna (13,48%).

Di contro, la spesa per la farmaceutica convenzionata (relativa ai farmaci venduti in farmacia con ricetta), ha registrato un avanzo di 691 milioni di euro. La sua incidenza, pari a 8 miliardi e 353 milioni, è scesa al 6,28% del Fondo Sanitario, rimanendo così al di sotto del tetto programmato del 6,80% pari, in valore assoluto, a 9 miliardi e 44 milioni.

Il fondo per i farmaci innovativi: un’opportunità

Un’opportunità per compensare in parte questo squilibrio arriva dal fondo per i farmaci innovativi. La spesa per questi medicinali si è fermata, al netto del payback, a 775 milioni di euro, a fronte di un fondo dedicato di 1,3 miliardi.

Questo ha generato un avanzo di oltre 500 milioni di euro che, grazie alla recente determina sui medicinali innovativi, approvata il 12 luglio 2025, sarà possibile riallocare nel 2025 per ridurre il debito degli acquisti diretti.