Appartenente al gruppo dei macrolidi ed inserita nell’elenco dei farmaci essenziali dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’azitromicina è adoperata da decenni per trattare un’ampia gamma di malattie infettive, sia nei bambini che negli adulti.
Può essere somministrata per via orale (compresse e soluzione orale per i bambini) o per infusione (flebo) in vena per trattare le infezioni causate da batteri Gram-positivi e Gram-negativi, come, a titolo esemplificativo ma non esaustivo, le infezioni delle vie respiratorie superiori ed inferiori.
Alcuni medicinali a base di azitromicina sono approvati nell’Unione Europea (UE) anche per uso topico (come collirio). Questi non rientrano nell’ambito della procedura di revisione.
Resistenza antimicrobica e necessità di modifiche d’uso
L’azitromicina è classificata dall’OMS come antibiotico a più alto rischio di resistenza antimicrobica e annoverata nella categoria Watch (classificazione AWaRe), ossia fa parte di quei medicinali che dovrebbero essere reputati prioritari come obiettivi chiave per un uso prudente e un monitoraggio costante. I dati mostrano che la resistenza antimicrobica all’azitromicina è aumentata negli ultimi anni.
Uno studio commissionato dall’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) e condotto da DARWIN EU (rapporto di studio DARWIN C1-003), che ha analizzato la prescrizione di 141 antibiotici nella categoria Watch dell’OMS tra il 2012 e il 2021 in cinque paesi europei (Francia, Germania, Spagna, Paesi Bassi e Regno Unito), ha rilevato che l’azitromicina rientrava tra i cinque antibiotici più prescritti nella maggior parte dei database valutati e tra i primi dieci in tutti i database considerati. Allo stesso tempo, i dati dei database ATLAS e SENTRY hanno evidenziato una crescente prevalenza globale della resistenza all’azitromicina tra i ceppi batterici, con una resistenza in via di sviluppo tra i patogeni collegati alle indicazioni approvate dell’azitromicina nell’UE/Spazio economico europeo.
Per ottimizzarne l’impiego e ridurre al minimo lo sviluppo di resistenza antimicrobica, il Comitato per i medicinali per uso umano (CHMP) dell’EMA ha, pertanto, raccomandato diverse modifiche alle modalità di utilizzo dell’antibiotico azitromicina nell’UE, inclusa la rimozione di alcune indicazioni.
Nello specifico, per promuoverne un uso più razionale sulla base delle prove attuali e preservarne l’efficacia, il CHMP ha rivalutato i benefici e i rischi dei medicinali a base di azitromicina somministrati per via orale o per infusione (flebo) in vena per i vari utilizzi autorizzati.
La revisione è stata avviata il 30 ottobre 2023 su richiesta dell’Istituto federale tedesco per i farmaci e i dispositivi medici, ai sensi dell’articolo 31 della direttiva 2001/83/CE.
Il comitato ha esaminato tutti i dati disponibili, compresi i risultati degli studi clinici, le informazioni sulla resistenza dei patogeni rilevanti per le indicazioni approvate nell’UE, una valutazione del rischio sulla probabilità di sviluppo di resistenza durante il trattamento, nonché le raccomandazioni contenute nelle attuali linee guida terapeutiche nazionali ed europee.
Usi da affinare ed armonizzare
Il CHMP ha raccomandato la variazione della maggior parte degli usi autorizzati dei medicinali a base di azitromicina somministrati per via orale o infusionale.
I cambiamenti mirano ad allineare gli usi autorizzati ai dati più recenti e a renderli più precisi, oltre ad armonizzare le raccomandazioni sul dosaggio e le controindicazioni per tutti i prodotti, nonché le informazioni sulle interazioni con altri medicinali, l’impiego in gravidanza, gli effetti collaterali e i dati rilevanti provenienti da studi clinici.
Le revisioni riguardano principalmente:
- Infezioni delle vie respiratorie superiori e inferiori (infezioni del naso, della gola, delle vie aeree e dei polmoni), come sinusite batterica acuta, tonsillite e faringite streptococcica acuta, riacutizzazioni acute di bronchite cronica e polmonite acquisita in comunità;
- Malattie sessualmente trasmissibili, quali l’uretrite e la cervicite causate da Chlamydia trachomatis o Neisseria gonorrhoeae;
- Infezioni dell’apparato riproduttivo femminile, ad esempio la malattia infiammatoria pelvica;
- Infezioni dentali, come ascessi parodontali e parodontite;
- Trattamento e prevenzione di differenti tipi di infezioni da Mycobacterium avium complex nelle persone affette da HIV-1.
Usi da interrompere
Il Comitato ha raccomandato di interrompere l’impiego dell’azitromicina assunta per via orale (attualmente autorizzata in alcuni Stati membri) per acne vulgaris moderata (o acne), eradicazione dell’Helicobacter pylori, prevenzione delle riacutizzazioni (attacchi) di asma eosinofila e non eosinofila. Ha infatti ritenuto che le prove disponibili non siano sufficienti a supportarne l’efficacia in queste indicazioni e concluso che i benefici non superano i rischi.
Nuovo avviso
Il CHMP ha, inoltre, raccomandato di includere un’avvertenza nelle informazioni sul prodotto dei medicinali per evidenziare il rischio di resistenza antimicrobica.
Il tutto per spiegare che l’azitromicina potrebbe favorire lo sviluppo di resistenza a causa della sua persistente riduzione dei livelli plasmatici e tissutali dopo la fine del trattamento.
L’avvertenza indicherà che la terapia con azitromicina va iniziata solo dopo un’attenta valutazione dei benefici e dei rischi, tenendo conto della prevalenza locale della resistenza e della disponibilità di opzioni terapeutiche preferibili.
Il parere del CHMP sarà ora trasmesso alla Commissione europea, che emetterà una decisione definitiva giuridicamente vincolante, applicabile in tutti gli Stati membri dell’UE.