Un dibattito che ha preso il là dal Fascicolo Sanitario Elettronico, strumento basilare per assicurare ai cittadini un accesso semplice e sicuro ai propri dati clinici. E ancora, per rinsaldare la capacità del Sistema Sanitario Nazionale di offrire non solo cure più efficaci, ma anche prevenzione mirata e politiche sanitarie fondate sull’evidenza. Questo il cuore del convegno alle Corsie Sistine “L’innovazione nel SSN: ecosistema dati sanitari tra presente e futuro”, promosso dal Ministero della Salute in collaborazione con il Dipartimento per la Trasformazione Digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

L’integrazione e l’interoperabilità del Fascicolo Sanitario Elettronico e del Dossier farmaceutico aggiornato dal farmacista – insieme alla digitalizzazione dei processi di prescrizione e dispensazione dei farmaci, alla maggiore integrazione delle farmacie territoriali nella rete assistenziale, al potenziamento dei sistemi informativi e revisione dei tetti di spesa e del meccanismo di payback – rientra tra i contenuti chiave del nuovo Testo Unico della legislazione farmaceutica il cui schema di disegno di legge-delega è stato approvato dal Consiglio dei Ministri.

«Il disegno di legge-delega affronta temi prioritari come la revisione della distribuzione dei medicinali, del Dossier farmaceutico aggiornato dal farmacista e, appunto l’integrazione e l’interoperabilità del FSE», ha ribadito il presidente FOFI, Andrea Mandelli, intervenuto all’evento a Roma.

Per poi spiegare: «I farmacisti sono ingaggiati in prima persona sul tema del Fascicolo Sanitario Elettronico. Abbiamo l’opportunità di interagire con il cittadino affinché possa fruire dei dati contenuti del Fascicoli e che poi andranno trasmessi al medico». Ricordando altresì che «il farmacista è sempre stato pronto a cogliere la sfida della digitalizzazione».

Servizi digitali

Per favorire il completo dispiegamento della farmacia dei servizi nell’ambito del DM77, vengono richieste regole chiare, certificazioni, procedure e investimenti tecnologici. Se il mondo delle farmacie ricopre ormai un ruolo decisivo nella sanità digitale, la farmacia dei servizi rappresenta parte integrante del sistema di prossimità sanitaria.

«Mi preme sottolineare che, ad oggi le farmacie sono la struttura più informatizzata. Basti pensare alla telemedicina, ai vaccini, al green pass durante l’emergenza pandemica. Sotto il profilo informatico, insomma, direi che già ci siamo. Parliamo di realtà che fanno parte del nostro lavoro nonché della nuova formazione che il farmacista svolge durante il percorso universitario».

Quindi il presidente FOFI ritorna sulla telemedicina: «Vent’anni fa era un sogno. Oggi in farmacia è una realtà quotidiana. I dati rilevano un interesse crescente e un impegno incredibile da parte dei farmacisti. Ma occorre un ulteriore step, ovvero costruire una comunicazione sanitaria univoca, coerente, in particolare su temi come i vaccini. È un obbligo verso i cittadini, che però a loro volta sono chiamati ad avere contezza rispetto al digitale e alle nuove tecnologie a disposizione».

Farmacista 4.0

Il ruolo nuovo che svolge il farmacista non si limita solo alla dispensazione dei farmaci e alle preparazioni galeniche.

«Tutt’altro, ed è evoluto negli ultimi dieci anni grazie anche alla progettualità della Federazione, che puntualmente si è verificata – commenta Mandelli- Oggi il professionista della salute ha ben presente i temi evocati dal DM77, quelli della sinergia e della collaborazione. Ed è al centro di quell’assistenza di prossimità tanto invocata durante la pandemia di Covid-19. Ciò trova pieno riscontro anche dagli ultimi atti governativi».

Qui Mandelli ha evidenziato l’importanza del recente disegno di legge per la semplificazione, approvato in prima lettura al Senato. Il provvedimento si compone di 73 articoli e contiene interventi in vari settori, aprendo nuove prospettive in merito all’integrazione delle farmacie nei servizi digitali del Sistema Sanitario Nazionale.

Ad esempio, l’articolo 22 della normativa (“Semplificazioni in materia di certificazione medica in telemedicina”) estende al contesto digitale le severe sanzioni già previste per le certificazioni false. Di fatto, anche le certificazioni mediche rilasciate in telemedicina, se fondate su dati clinici non direttamente constatati oppure oggettivamente documentati, potranno costare al medico la radiazione dall’albo e il licenziamento se operante nel pubblico o convenzionato.

Assistente virtuale

L’intelligenza artificiale entra nella quotidianità degli Ordini dei farmacisti con un duplice obiettivo: rispondere più velocemente agli interrogativi degli iscritti su tematiche tecnico-legali che incidono sull’esercizio della professione e snellire la mole di lavoro degli uffici federali, che quotidianamente ricevono molte richieste di delucidazioni dal territorio.

Qui entra in gioco l’innovativo chatbot basato sull’IA di FOFI – addestrato per rispondere a quesiti su aspetti legali e professionali quali: dalla formazione e obblighi ECM alle competenze professionali, dall’incompatibilità alla gestione dei presìdi – nato dalla collaborazione tra l’Ordine dei farmacisti di Milano-Monza Brianza e la Facoltà di ingegneria del Politecnico di Milano. L’assistente virtuale basato sull’IA è stato messo a disposizione di tutti e cento gli Ordini provinciali.

Eppure, l’impegno della Federazione sull’intelligenza artificiale va oltre. Spiega Mandelli: «Ci apprestiamo, con un programma federale, a presentare il primo chatbot per i farmacisti. Parliamo di un secondo software di IA, destinato all’utilizzo diretto da parte dei colleghi, che permetterà loro di ottenere informazioni rapide, chiare e validate sulle questioni di carattere normativo e professionale correlate all’attività di dispensazione farmaceutica».

L’obiettivo è di rendere disponibile il nuovo software entro la fine del 2025. «Siamo l’unico Ordine che la lavorato in modo tangibile con un progetto del Politecnico di Milano», conclude il presidente FOFI.