La Regione Puglia ha compiuto un passo significativo nel potenziamento della campagna vaccinale 2025-2026, approvando con una delibera di fine ottobre l’accordo che estende la somministrazione dei vaccini anti-Covid alle Farmacie di Comunità. Questa iniziativa non rappresenta solo un’azione logistica, ma segna un ulteriore consolidamento del ruolo strategico del farmacista e della farmacia all’interno del Servizio Sanitario Nazionale.
Farmacie: presidi sanitari capillari e di prossimità
L’obiettivo primario della delibera pugliese è sfruttare la capillarità della rete delle farmacie convenzionate per garantire ai cittadini un accesso più facile e tempestivo alle vaccinazioni. Le farmacie, distribuite in modo uniforme sul territorio – spesso più dei centri vaccinali dedicati o degli studi medici, specialmente nelle aree più remote -, sono riconosciute come veri e propri presidi sanitari di prossimità e rappresentano il primo punto di contatto tra il cittadino e il sistema sanitario.
Non a caso, infatti, durante l’evento organizzato da Federfarma Reggio Emilia è stato messo nero su bianco che il futuro della farmacia – e quindi di una buona fetta di Salute del nostro Paese – passa inevitabilmente dalla collaborazione tra enti locali, farmacisti e comunità.
L’accordo si inserisce nel più ampio quadro normativo della “Farmacia dei Servizi”, un modello che mira a trasformare le farmacie da semplici punti di dispensazione del farmaco a centri multidisciplinari per l’assistenza territoriale. Questa evoluzione è fondamentale per:
- migliorare l’accessibilità alle cure e ai servizi di prevenzione;
- ridurre la pressione sulle strutture ospedaliere;
- garantire la continuità assistenziale, soprattutto per i pazienti cronici.
Integrazione tra Covid e antinfluenzale: la farmacia come Hub vaccinale
La somministrazione del vaccino anti-Covid in farmacia segue il modello già adottato con successo per il vaccino antinfluenzale, che in Puglia è disponibile nelle farmacie già da fine ottobre.
Secondo le dichiarazioni di Vito Novielli, presidente di Federfarma Puglia, questa doppia funzione vaccinale sta rafforzando il legame di fiducia tra cittadino e farmacista: «È ormai una consuetudine che il cittadino chieda al farmacista se vaccina; è una cultura che sta crescendo e che identifica la farmacia come luogo della vaccinazione».
Questo dato è confermato dalla rapida adesione: le farmacie pugliesi che offrono servizi vaccinali sono in aumento di oltre il 20% rispetto all’anno precedente. Tutte le strutture che somministrano l’antinfluenzale stanno aderendo anche all’accordo per l’anti-Covid, nonostante una maggiore complessità logistica legata al vaccino che, essendo spesso multidose, richiede una gestione e una conservazione più rigorose.
L’auspicio di Federfarma è che, nel tempo, le farmacie possano gestire in modo più completo l’intera agenda vaccinale dell’anziano, includendo oltre all’antinfluenzale e all’anti-Covid anche altre importanti immunizzazioni previste dal Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale – PNPV.
Requisiti e sicurezza per la somministrazione
La somministrazione dei vaccini in farmacia non è, chiaramente, un’attività indiscriminata. La delibera regionale prevede che:
- l’attività sia riservata esclusivamente ai farmacisti che abbiano seguito corsi di formazione specifici e siano stati debitamente abilitati;
- l’inoculazione debba avvenire in spazi idonei all’interno della farmacia, garantendo la sicurezza del cittadino e il rispetto delle norme sulla privacy.
In sintesi, l’approvazione della Giunta Regionale della Puglia rappresenta non solo una misura di sanità pubblica per massimizzare la copertura vaccinale contro il Covid-19, ma anche una consacrazione definitiva del ruolo del farmacista come professionista sanitario e della farmacia come punto nevralgico e affidabile dell’assistenza territoriale italiana.


