Il farmacista territoriale è spesso il primo punto di contatto per i soggetti che soffrono di cefalea. Inquadrare la patologia, anche a livello di linee guida per la terapia, e sensibilizzare chi ne soffre affinché possa rivolgersi allo specialista sono strategie importanti, che richiedono una specifica formazione.
Queste tematiche sono state affrontate nel corso “Il Farmacista del territorio: il primo contatto per il paziente cefalalgico”, realizzato nell’ambito del progetto regionale veneto Cefalea Cronica grazie alla sinergia tra istituzioni, associazioni di pazienti, società scientifiche e professionisti del territorio.
Patrocinato, tra gli altri, da Federfarma Veneto e dalla FOFI regionale, la formazione, che assegna 4,5 crediti ECM, si è svolta in due sessioni: martedì 4 novembre e martedì 18 novembre. Alle due sessioni live, seguiranno repliche on demand fino al 31 dicembre 2025, per consentire la partecipazione asincrona.
Farmacia, punto di prossimità
Tra i relatori, Claudia Pietropoli, presidente di Federfarma Rovigo e consigliere nazionale di Federfarma, a Filodiretto ha sottolineato come il coinvolgimento delle farmacie sia stato «fortemente voluto dai neurologi, che hanno individuato la farmacia come punto di riferimento ad accesso immediato per le persone che soffrono di cefalea. La capillarità e la prossimità della rete delle farmacie sono aspetti essenziali per raggiungere i pazienti».
Un altro elemento chiave «è la sinergia che si vuole creare tra gli operatori. In farmacia il paziente trova farmaci per trattare la condizione, ma l’obiettivo è fare prevenzione rispetto alla cronicità della patologia attraverso la figura del farmacista, che può consigliare al cittadino di rivolgersi al medico per ulteriori approfondimenti. È importante che la farmacia, come ultimo anello della catena, sia stata inserita nel progetto».
Formazione per una migliore presa in carico
Le persone più colpite dall’emicrania appartengono prevalentemente alle fasce di età centrali della vita. Questo comporta, per la disabilità che ne consegue, un significativo impatto legato alla malattia, in termini di assenze dal lavoro, minore produttività, possibilità ridotta di contatti sociali e compromissione della libertà di programmare le comuni attività del quotidiano ed anche alcune scelte future.
L’incidenza è più elevata per il genere femminile, che epidemiologicamente è più colpito. L’emicrania, tra le patologie croniche, è la maggiore causa di disabilità tra le donne under 50 e genera costi diretti ed indiretti considerevoli.
In Veneto, si stima che oltre 533 mila persone soffrano di emicrania, con un impatto sociale ed economico ingente, soprattutto nelle fasce centrali di età e nel genere femminile. Nonostante la diffusione della patologia, oltre il 50% dei cittadini che si rivolgono alla farmacia per un analgesico non ha mai consultato un medico, e più di un terzo di questi potrebbe avere una diagnosi di emicrania.
La Legge n. 81/2020 ha riconosciuto la cefalea primaria cronica come malattia sociale, stimolando le Regioni a realizzare progetti innovativi. Il Progetto Cefalea Cronica della Regione Veneto, approvato con DGR n. 1622 del 22 dicembre 2023, include interventi formativi come il corso in questione, finalizzati a migliorare la presa in carico e la consapevolezza sulla patologia.
Il corso è stato pensato per fornire strumenti utili all’inquadramento e alla gestione iniziale del problema, favorendo una presa in carico più tempestiva e consapevole.


