Ambito ancora poco esplorato (in Italia) ma con un spazio di applicazione enorme. Ecco allora che, con la maggior salvaguardia della salute dei pazienti italiani nel mirino, la cannabis medica (o terapeutica) e i suoi derivati, CBD e THC, diventano i protagonisti di un evento di formazione senza precedenti nel nostro Paese.

Sì, perché il 12 e il 13 settembre, a Firenze, andrà in scena la prima edizione del Forum CBD & Cannabis Medica, un appuntamento dedicato all’uso terapeutico dei cannabinoidi e rivolto a professionisti della salute. Due giornate, dove medici e farmacisti potranno approfondire le potenzialità terapeutiche di questi farmaci, con un approccio scientifico e multidisciplinare.

Un nuovo spazio per la formazione scientifica

Il Forum, organizzato da Vincere il Dolore ONLUS con il patrocinio della clinica digitale Clinn e il sostegno di sponsor come Materia Medica Processing e SOMAÌ Pharmaceuticals, offrirà 11 crediti ECM ai partecipanti. L’obiettivo è creare un appuntamento annuale stabile per la formazione e l’aggiornamento sui cannabinoidi in ambito medico.

Le aree cliniche al centro del dibattito

Il programma prevede una serie di interventi su vari campi d’applicazione della cannabis terapeutica, tra i quali:

  • le patologie neurodegenerative come Alzheimer e Parkinson;

  • le malattie ginecologiche e croniche come l’endometriosi;

  • casi di reumatologia, neurologia e psichiatria, con focus su fibromialgia, sclerosi multipla e disturbi psichiatrici;

  • terapia del dolore e cure palliative, con testimonianze dirette dei pazienti;

Tra clinica e normativa

Non solo scienza, ma anche regolamentazione: un tema decisivo che, negli ultimi anni s’è dimostrato anche diviso e non scevro da dubbi e polemiche. Il Forum infatti ospiterà anche momenti di confronto sugli aspetti pratici e legali della prescrizione di cannabis terapeutica, dall’inserimento nel Sistema Sanitario Nazionale al quadro normativo che regola l’uso di CBD e THC, fino alla produzione nazionale.

Un recente sondaggio condotto su oltre 400 oncologi e medici palliativisti italiani ha evidenziato come solo il 14%conosca correttamente le norme vigenti sulla prescrizione della cannabis medica. Un dato che sottolinea l’urgenza di colmare le lacune formative e aprire nuove prospettive di cura, più sostenibili e con minori effetti collaterali rispetto ad altri trattamenti farmacologici.