Amazon potenzia le funzioni di Alexa nella gestione della salute

Amazon, particolarmente attenta al settore della sanità, sta dotando il suo assistente vocale, Alexa, di diverse funzioni, comprese quelle per controllare l’avvenuta assunzione di medicinali. Il progetto, utile anche per ridurre lo spreco di farmaci, è attivo negli Stati Uniti

Il nome Alexa è noto a livello planetario: identifica l’assistente di Amazon, il sistema intelligente che, basando il suo funzionamento su internet, permette di avere sempre a disposizione un aiutante in grado di svolgere funzioni di varia complessità a partire da un comando vocale.

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Alexa è un prezioso aiutante in diverse situazioni, legate anche al mondo della salute: può migliorare l’aderenza a una terapia ricordando, nell’arco della giornata quando assumere determinati farmaci. Se poi è adeguatamente istruita tramite skill (applicazioni che la abilitano a eseguire compiti precisi) può anche dare indicazioni sugli effetti dei principi attivi presenti nei medicinali, su eventuali controindicazioni e sulle modalità di assunzione. Non solo, può anche localizzare le farmacie presenti in una determinata zona e indicare quelle aperte in un dato momento.

Da aprile 2019 Amazon ha  reso disponibile anche un kit per creare nuove skill indirizzate in modo specifico al settore della salute, che abilitano altre modalità di utilizzo dell’assistente vocale.

Le funzioni per migliorare l’aderenza terapeutica

I primi progetti pilota avviati negli Stati Uniti con sei aziende del settore hanno consentito di usare Alexa per controllare lo stato di consegna delle prescrizioni, avere indicazioni sulla lettura della glicemia ottenuta tramite i rilevatori di glucosio e prendere appuntamenti per visite in ospedale.

Forte dei risultati di queste esperienze, Amazon ha recentemente reso disponibile una funzione dedicata all’aderenza alla terapia, che consente agli utenti di collegare i dati inerenti le prescrizioni portate in farmacia e ricevere promemoria su quando prendere determinate pillole, oppure ordinarne nuove confezioni.
Questa nuova funzione è frutto di una collaborazione tra Amazon e Omnicell, società per la gestione automatizzata della distribuzione dei farmaci. Inizialmente, la nuova funzionalità sarà utilizzabile solo dai clienti della catena di farmacie Giant Eagle, che opera nella zona centro-orientale degli Stati Uniti. Ma in preventivo c’è già l’estensione della nuova funzione su vasta scala.

Oltre a questo, c’è un altro importante ruolo che gli assistenti vocali come Alexa potrebbero svolgere e che è strettamente legato all’aderenza alla terapia: si tratta del contenimento dello spreco dei farmaci, che continua ad aumentare nonostante la crisi e l’urgenza, per lo Stato e per le famiglie, di contenere la spesa sanitaria.
Uno studio di Care Angel, su un campione di 514 persone di un’età media di 72 anni, ha evidenziato che dopo 90 giorni di impiego di Alexa è stato raggiunto il 91% di aderenza da parte dei pazienti, con una riduzione del 63% delle riospedalizzazioni e un risparmio di quasi 500.000 dollari grazie alle chiamate gestite da un assistente vocale medico (per la verifica dell’assunzione dei farmaci, gli appuntamenti per le visite e via dicendo).

Amazon ha inviato segnali precisi al mondo della farmacia con l’acquisizione di PillPack. E se un giorno integrasse strumenti per la gestione dei medicinali simili con PillPack, potrebbe rapidamente aumentare la sua quota di mercato, trasformando ogni dispositivo abilitato Alexa in una sorta di farmacia a comando vocale.

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